Immaginate di gestire un’azienda oppure essere amministratori di una PA ed avere la possibilità di ammodernare i vostri impianti senza anticipare le spese, così da raggiungere una maggiore efficienza energetica. Ovvero acquisire la capacità di produrre beni o offrire servizi, mantenendone inalterata la qualità finale, ma impiegando minore energia e quindi sostenendo costi minori in bolletta.
Se tutto ciò può sembrarvi fantasia, sappiate che non è così!
Chi può farlo sono le ESCO, società di servizi energetici che partendo da quello che in gergo viene definito “audit energetico” (un’analisi dell’infrastruttura del cliente) segnalano quali interventi possono essere compiuti per ottimizzare i consumi/migliorare l’efficienza energetica (ad esempio recupero di cascami termici, nuove linee di produzione più efficienti, riduzione degli sprechi, uso di biomassa, etc…) e sono in grado di attuarli presso il cliente.
Detto in parole povere, nel periodo di magra in cui viviamo, un’azienda o un ente (quale può essere anche l’amministrazione comunale) ha la possibilità di realizzare, in tempi brevi, interventi di efficienza energetica anche in assenza di risorse finanziarie, poiché le vere ESCO sono in grado di autofinanziare i progetti che propongono senza chiedere alcun anticipo.
Qualcuno potrebbe adesso domandarsi: “Dov’è l’inghippo? Cioè, dove sta il guadagno delle ESCO in tutto questo?”
Non c’è nessun inghippo, nel senso che le ESCO ripagano i loro investimenti grazie ai risparmi energetici effettivamente conseguiti dal cliente e non ottengono in cambio nulla se pianificano interventi sbagliati o che alla fine non risultano efficienti.
Ad esempio, se prima dell’intervento della ESCO spendevo mediamente 1000 come costi in bolletta e dopo il suo intervento ne spendo 700, ho risparmiato 300. Bene, questo risparmio (o parte di esso) può essere rigirato alla ESCO per un periodo di tempo definito di “pay-back” (esempio 3 o 5 anni) in modo da ripagarne il finanziamento.
Le ESCO possono ripagarsi anche attraverso il meccanismo dei “certificati bianchi” (ben dettagliato nel video in coda all’articolo) dal quale, in base agli accordi raggiunti, anche le aziende/PA possono trarre benefici/guadagni.
E’ da sottolineare, comunque, che gli accordi con una ESCO (anche sul come essa verrà ripagata) possono variare da contrattazione a contrattazione (ovvero da cliente a cliente) e quindi non devono essere assunti come un qualcosa di statico. Ad esempio un caso tipico è quello degli audit energetici. Questa analisi preventiva non sempre è gratuita, soprattutto nel campo edilizio dove è più difficile rientrare dei costi della prestazione rispetto invece all’analisi di un impianto industriale, dove i margini di recupero sono più veloci e sostanziali. Va da sé, però, che in questi periodi diverse ESCO (tra cui quelle contattate da noi) stanno proponendo audit gratuiti anche alle PA come forma di investimento o per ottenere visibilità, cioè far sapere di essere presenti sul mercato.
Questo, pensiamo, possa essere un modo rapido e potenzialmente a “costo 0” che tutte le aziende ed amministrazioni (anche quella comunale siracusana con tutti gli edifici di cui dispone) potrebbero adottare per migliorare la propria efficienza energetica e risparmiare sui costi in bolletta. In fondo lo sappiamo che “ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato“!
Per maggiori chiarimenti guardate il video.
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Magari “senza uscire 1 €” da titolo correggetelo: non è italiano!