Visto il grande sostegno alle battaglie Lgbt del programma regionale del M5S siciliano, non potevo che contattare qualcuno dei grillini per capire meglio chi avrò di fronte alle prossime elezioni. Così, attraverso Twitter, ho contattato Francesco Lupo, candidato 5 stelle all’Assemblea regionale, e insieme a Giancarlo Cancelleri, candidato Presidente, abbiamo fatto una breve chiacchierata via mail.
______________________________________________________
La mia prima curiosità non poteva che riguardare il Pride nazionale, che si svolgerà – è ufficiale! – a Palermo. L’amministrazione Orlando, lo scorso 23 giugno, aveva già promesso pieno sostegno e collaborazione da parte del Comune. Giancarlo, secondo voi la Regione dovrebbe fare altrettanto?
Posso sicuramente confermare che una “Regione Siciliana a 5 stelle” deve garantire, attraverso il patrocinio, il suo appoggio alle manifestazioni che, come il Pride, riguardano i diritti civili. Non siamo nuovi ad appoggiare queste manifestazioni che investono il campo dei diritti Lgbt e che sono un momento essenziale per far riflettere la società: è già successo in Lombardia e in Piemonte e, grazie al gruppo palermitano, il Movimento 5 Stelle ha preso parte anche al precedente Pride tenutosi nel capoluogo siciliano pochi mesi fa (qui le foto, ndr).
Sì, infatti ho visto i ragazzi del M5S al corteo del Palermo Pride e credo di avere visto anche te, Francesco, o sbaglio? Come ti è parso e come l’avete vissuto?
Sì, ero presente insieme al Movimento 5 Stelle di Palermo e devo dire che siamo stati accolti bene anche dagli organizzatori come Daniela Tomasino, che abbiamo contattato dando la nostra adesione. È stato realizzato per la prima volta nel sud Italia un “Pride Village” in una città importante e controversa come Palermo, dove i dibattiti sulle tematiche dei diritti LGBT hanno puntato a sensibilizzare i palermitani. Personalmente non era la prima volta che prendessi parte al Pride di Palermo, così come molti del Movimento 5 stelle. Lo ritengo un passaggio essenziale.
Avevi pure scritto un articolo in proposito.
Sì, un articolo incentrato sulle motivazioni per cui, secondo me, è importante essere presenti, come cittadini e come movimento, sia per motivi storici che per una sana pratica di buon senso. Aggiungere dei diritti che mirano a tutelare una categoria che troppo spesso è vittima di discriminazioni, è solo un guadagno per una società che voglia ritenersi civile e moderna.
E quindi – mi rivolgo adesso a te, Giancarlo – è in quest’ottica di aumento dei diritti che nel programma avete inserito un Registro regionale delle unioni civili? Insomma, non state proponendo un mero riconoscimento simbolico, se ho ben capito.
Sì, la nostra proposta si muove in quel senso e andrà di pari passo con il welfare, che va garantito ed esteso alle coppie omosessuali che da anni si sentono già una famiglia.
È un bell’impegno ma non sarà semplice. Come saprai, l’ultimo tentativo di istituire un Registro in Sicilia è fallito, perché contrastato da una maggioranza trasversale e filo-cattolica.
Non possiamo non essere al passo coi tempi per seguire le logiche dei soliti partiti, che tendono a salvaguardare interessi delle lobbies cattoliche ma non dei cattolici, i quali molto spesso hanno la sensibilità di capire che i diritti di uno Stato non devono dipendere dalla religione. Non ci interessano le strumentalizzazioni, ci interessa che il cittadino possa sentirsi a suo agio e nel pieno diritto di scegliere la propria felicità, un diritto sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
E in questo diritto alla felicità di cui parli rientra anche il matrimonio omosessuale?
Sì, personalmente mi sento molto in linea con l’ultimo post di Beppe Grillo, in cui l’amore tra due persone dello stesso sesso va tutelato da una legge nazionale sui matrimoni. Anche io ho una famiglia con mia moglie e non capisco perché io debba essere un cittadino di serie A mentre altri debbano essere cittadini di serie B. Nel 2012 queste spaccature sociali non hanno motivo di esistere, siamo indietro in tema di diritti e dobbiamo colmare questo divario.
E tu, Francesco, che ne pensi del diritto di sposarsi esteso a tutti? Favorevole o contrario?
Mi sento assolutamente a favore, anche perché la mia generazione è abituata ad essere a contatto con diverse realtà estere ed ho riscontrato importanti segni di civiltà in quei Paesi che hanno adottato questo tipo di legislazione nazionale.
Insomma, secondo te, riconoscere diritti ad una minoranza fa bene a tutta la società. Eppure c’è chi non è affatto d’accordo. Bagnasco, pochi giorni fa, ha detto che i Paesi che hanno riconosciuto le unioni gay stanno andando incontro al collasso.
Mi sento in dovere di far notare che le uniche società prossime al collasso che io conosca sono quelle in cui è presente un “integralismo religioso”, la primavera araba ne è un esempio, o nazioni in cui il potere religioso si mischia col potere politico, basti pensare a Grecia ed Italia che vivono un momento di crisi fortissima e sono tra i pochi Stati europei a non avere una legislazione in materia LGBT: trovo questa simbiosi tra poteri religiosi e politici una coincidenza da valutare per comprendere eventuali “collassi della società”.
Torniamo a parlare del vostro programma regionale. Mi rivolgo sempre a te, Francesco. Tra le tante cose, voi proponete anche un disegno di legge regionale sull’omo-transfobia. Di che si tratta?
Confesso che questo punto è frutto di un tavolo di lavoro che abbiamo istituito con il Pres. Nazionale di Arcigay, Paolo Patané. Il M5S siciliano ha ritenuto essenziale inserirlo nel programma perché troppo spesso omosessuali e transgender sono vittime di abusi verbali e fisici anche in Sicilia. È un dovere morale e civico proteggere chi non ha i mezzi per difendersi, la paura deve lasciare il posto alla tutela, al sentirsi garantiti perché la propria Regione si fa da garante e si spende per fornire gli strumenti legislativi adeguati. Il nostro intento prende spunto dalla Regione Liguria che ha introdotto un disegno di legge, che la Consulta ha dichiarato ammissibile in termini costituzionali e che mira a spingere il legislatore a provvedere con una una legge nazionale, visto che da Roma non sono ancora arrivate soluzioni in merito.
Una simile legge sarebbe molto importante ma… è sufficiente?
No, e infatti pensiamo anche all’istituzione di uno sportello regionale in collaborazione con tutte quelle associazioni che si occupano di queste tematiche, in quanto molto spesso le vittime sono ragazzi/e giovani che non hanno nemmeno il sostegno della propria famiglia. Inoltre è importante promuovere campagne di sensibilizzazione nelle scuole, tra il personale degli uffici pubblici e nei corpi che vigilano per la sicurezza: sono iniziative “a costo zero” perché finanziabili con i FESR 2014-2020. Noi ci faremo garanti dell’istituzione di questi servizi e della sensibilizzazione in questo ambito.
Riconoscimento delle coppie omosessuali, sostegno al Pride nazionale, legge contro l’omo-transfobia, sportello contro le violenze… Avete avuto resistenze interne nella costruzione di questo programma? Giancarlo, tu che sei il portavoce regionale, dimmi un po’: che aria si respira nel M5S siculo?
Il movimento siciliano ha votato un programma, ha votato i punti LGBT che trovate nella stella cittadini, mi sembra che l’aria che si respira è limpida ed improntata alla semplice regola “ognuno vale uno”: non importano i colori, importa garantire il bene di tutti. Recentemente, inoltre, ho partecipato all’incontro con Arcigay Messina in cui ho avuto l’onore di conoscere Paolo Patanè. È stata un’esperienza che mi ha arricchito, e penso che il movimento possa solo guadagnare in termini umani da questa tipologia di incontri.
Francesco, almeno tu, dimmi che qualcosa non va. Crocetta dice che il Pd è pieno di omofobi. Qual è la tua esperienza di movimentista grillino?
Nel caso del Movimento 5 stelle di Palermo, ho trovato molta naturalezza in merito a queste tematiche. Soprattutto il Movimento ha chiaro un punto fondamentale, il tema dei diritti LGBT non riguarda solo chi è omosessuale, è un tema che riguarda il cittadino, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, per cui ha poca importanza l’etichetta, ha più peso la sostanza della tutela del diritto.
Mmmh… ok, ora però offritemi un caffè per lo sbattimento e regalatemi un fuori onda: sono stati Grillo e Casaleggio a dirvi di scrivere quei punti Lgbt del programma, vero? Francesco, a me puoi dirlo, non lo riporterò sul blog, giurin giurello! Ti puoi fidare…
Sorrido a questa domanda perché sono uno dei vari attori di questi punti LGBT. L’unico numero nella mia rubrica che è stato consultato è quello di Paolo Patané, al quale ho chiesto una collaborazione insieme a Daniela Tomasino di Arcigay Palermo, affinché il nostro programma potesse definirsi completo in questo ambito.
Mi stai dicendo che – MAI – né Grillo né Casaleggio hanno chiesto di modificare qualcosa? Che non hanno controllato le votazioni? Dai, Francesco, fammi fare uno scoop!
Gli unici che hanno votato e chiesto integrazioni, sono gli attivisti del Movimento 5 Stelle siciliano, tramite Liquid Feedback, la piattaforma che abbiamo usato per votare il programma discusso in precedenza nel Meetup regionale. Questo “fuori onda” e questo scoop immagino non interesseranno ai media nazionali, ma è così che lavora il Movimento 5 Stelle: si consulta la categoria, si consultano gli esperti del settore, si formula un punto e viene votato. Si chiama democrazia liquida, questa illustre sconosciuta ai grandi partiti che si riempiono la bocca di parole come “primarie” e “democrazia” ma decidono tutto nelle segreterie romane.
Insomma, niente fuori onda e niente scoop. Solo un bel programma e nuovi alleati nelle battaglie Lgbt. E, forse forse, in Sicilia questo è già, di per sé, una grande e buona notizia. In bocca al lupo, ragazzi.
4 commenti
Non sono d’accordo su questa parte del programma per il seguente motivo :
Il matrimonio non è una tra le molte possibili “utilità” della famiglia, ma è una realtà legata al senso della storia; la storia è legata alla continuità delle generazioni; le generazioni si susseguono perché esistono le famiglie; le famiglie esistono perché esiste la differenza sessuale; la differenza sessuale genera la prima “cellulasociale”. Da qui l’incoraggiamento e la protezione pubblica. Per queste ragioni, le unioni omosessuali, come qualsiasi forma di “com-pagnia” o di “convivenza”, non possono rivestire una dimensione sociale, paragonabile a quella del matrimonio e della famiglia ,proprio perché esse non attengono direttamente a un interesse di valenza pubblica e generale. Il matrimonio possiede una propria finalità strutturale, cioè la regolamentazione dell’esercizio della ses-sualità al fine di garantire l’ordine delle generazioni; questo fine non può essere considerato un dato condizionato culturalmente, ma è un principio che caratterizza costitutivamente l’essere dell’uomo: “In quanto esseri sessuati, gli uomini non diversamente dagli animali procreano; ma in quanto propriamente esseri umani divengono ma-riti e mogli, padri e madri, figli e figlie: acquistano cioè la propria identità, grazie all’assunzione di ruoli familiari, resa possibile da quella straordinaria struttura antropologica che è il matrimo-nio.
In un clima, dunque, di “dittatura del relativismo” , in cui vi sono forze culturali e politiche , che pretendono di cambiare il volto della nostra società, promuovendo una legislazione contraria alla vita e alla famiglia, sarà utile, per tutti, laici e credenti, risco-prire quella grammatica della vita sociale, cioè la legge morale universale, scritta nel cuore dell’uomo, che può essere conosciuta anche sulla base della sola ragione e che dunque può trovare acco-glienza da parte di tutti , anche perché il bene non coincide con i desideri, ma possiede una sua inequivoca oggettività, di cui non possiamo non tenere conto.
Tratto dalla rivista Iustitia (Aprile-Giugno 2011)
nn sono d’accordo sul fatto che la finalità del matrimonio sia la sola riproduzione perchè allora tutti i matrimoni non fecondi, anche quelli eterosessuali, dovrebbero essere ritenuti nulli; inoltre il matrimonio non disciplina solo l’accudimento dei figli ma anche il rapporto tra i coniugi, ci sono diritti e doveri (in ambito sanitario, lavorativo, previdenziale, patrimoniale) indipendentemente dalla presenza di figli; esiste inoltre, anzi, sempre più di frequente, la possibilità di figli avuti da precedenti relazioni o comunque a di fuori del matrimonio, e questo vale sia per gli eterosessuali che per gli omosessuali ; quindi semmai si può dire che oggi finalità di rilievo ma non unica del matrimonio e della famiglia è l’accudimento e l’educazione delle nuove generazioni ma senza fare esclusivo riferimento alla prole generata all’interno di un matrimonio
Movimento5stelle Sicilia già vi adoro. La famiglia nel nostro paese deve essere difesa, tutti lo dicono ma nessuno lo fa. La famiglia è l’ultimo baluardo all’egoismo e all’individualismo più sfrenato. Per questo, oltre a motivazioni che riguardano la dignità dell’individuo, la parità e l’uguaglianza, è necessario concedere col matrimonio diritti e doveri alle famiglie costituite da coppie di omosessuali e dai loro eventuali figli
Valerio io ho una famiglia e in Italia ci sono milioni di famiglie eterosessuali che non sono per niente difese , questo e’ il vero problema a cui bisogna dare una risposta . In un momento cosi’ drammatico per me’ e ‘ assurdo andarci ad incasinare con nuovi modelli di famiglia . Ti ricordo che proprio per la sua importanza spetta al Parlamento legiferare su tale materia quindi se’ in sicilia un registro delle unioni civili si fara’ sara’ privo di significato ( vedi comune di milano ).