Nel 2007 l’Unione Europea istituisce ufficialmente la giornata mondiale contro l’omofobia che si celebra il 17 Maggio, invitando anche i Paesi membri a fornirsi di una legislazione adeguata in materia di discriminazioni ed abusi nei confronti della comunità LGBT. L’Italia, neanche a dirlo, è rimasta tra i fanalini di coda dell’ UE insieme alla Grecia (che casualità) in merito alle tematiche dei Diritti LGBT, nonostante i solleciti e i continui richiami da Bruxelles.
Nel bel mezzo dell’esito elettorale statunitense, si sono verificate quattro coincidenze parecchio anomale:
- Tre Stati a stelle e strisce hanno detto si, tramite referendum, al matrimonio omosessuale;
- In Spagna la Corte Costituzionale ha approvato la costituzionalità del matrimonio gay;
- La Francia ha completato per il parlamento la sua nuova legge in materia di matrimoni omosex;
- In Italia, esattamente in commissione “Giustizia” (che parolone), è stata bocciata la legge contro l’omofobia dal vecchio trio dei soliti noti, ovvero PDL, LEGA e UDC.
L’iter legislativo (che risale al 2009) è nuovamente al palo. Arcigay si è fatta sentire dalla voce del suo Presidente Paolo Patanè, che su facebook aggiorna sulla situazione in modo abbastanza chiaro :
“Legge contro l’omofobia bocciata in Commissione Giustizia. Com’è minuscola e grigia l’Italia della gretta e grigia UDC che con Lega e PDL hanno votato perché gay e lesbiche e transessuali continuino ad essere impunemente picchiati, insultati e discriminati. Ma che Paese è mai questo? La libertà che avanza in Francia, Spagna e USA non si ferma per la crisi economica…La classe politica italiana palesemente non è in grado di governare l’Italia al livello delle grandi democrazie del mondo se nel giorno dei grandi riconoscimenti per le coppie omosessuali, da una parte all’altra dell’Atlantico, questo è il parto di tante battaglie. Ora che si fa? Scendiamo in piazza da soli o ci segue qualcuno? Dove sono gli italiani che si sdegnano? Questo è il momento.”
Le forze politiche in questo momento, nonostante gli scandali che hanno evidenziato un loro profondo “marciume” in termini morali, hanno ulteriormente confermato lo stato di scarsa attenzione al sociale e di quello che sta cambiando intorno a loro. Vorrei esprimere la mia solidarietà al Presidente di Arcigay e ricordare che in questi mesi nel Movimento 5 Stelle siciliano si è svolto un lavoro programmatico per tutelare la comunità LGBT ed è pronto ad aiutare anche da un punto di vista legislativo all’interno dell’ARS. Nel Programma del M5S Sicilia infatti, alla stella “cittadini”, è prevista l’introduzione di un disegno di legge regionale contro l’omofobia, prendendo anche spunto dalla l.r. 52/2009 della Regione Liguria sulle “Norme contro la discriminazione determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere” e che si ispira ai principi dell’art. 3 della Costituzione Italiana. Quanto prima cercheremo di verificare se il governo siciliano, formato da PD e UDC, sarà disposto a sposare il nostro testo, verificando effettivamente certe alleanze che nascono in Sicilia ma a Roma prendono altre strade (effetto partitocrazia). La comunità LGBT credo che meriti rispetto e coerenza oltre che un reale impegno politico, non possiamo permettere che i diritti fondamentali per la tutela dei cittadini LGBT, vadano ancora in deroga per i soliti “balletti” della politica, ci aspettiamo quindi piena collaborazione dal Presidente Crocetta, e dalle forze politiche siciliane che vogliano mostrarsi aperte al reale cambiamento.
Francesco Lupo – M5S Palermo
1 commento
L’anno prossimo, il pride nazionale si terrà qui a Palermo; approvare una legge regionale che tuteli anche le persone LGBT, che non giustifichi più gli atti di violenza verso coloro che hanno la sola colpa di non rientrare nei canoni imposti da media e chiesa, lancerebbe un messaggio di speranza all’intera nazione.