Domenica 9/12/2012 – Dalla trasmissione Report:
“Claudia Di Pasquale (fuori campo): “Quindi, a due mesi dalle elezioni, l’Enfap passa dalle mani del sindacato a quelle di persone vicine al Pd e a Genovese. Suo cognato Genovese lo fa per beneficienza o per suoi affari personali?”
Franco Rinaldi – Deputato Regione Sicilia PD: “No, lui lo fa perché facciamo politica, è ovvio.”
Claudia Di Pasquale: “Cioè?”
Franco Rinaldi – Deputato Regione Sicilia PD: “Cioè perché facciamo politica e quindi uno che fa politica e crea una rete di conoscenze e di attività ha più possibilità di avere un margine di consenso. Lei quando si candida ad una elezione i voti dove li va a cercare sulla luna o sulla terra? È una cosa normale.”
Quanto riportato sopra non è tratto da una commedia dell’assurdo di Beckett rivisitata da qualche ispirato commediografo siciliano, ma è un dialogo realmente avvenuto, filmato e mandato in onda domenica sera dalla trasmissione Report.
Noi siamo particolarmente duri di comprendonio, quindi vorremmo che il deputato Rinaldi ci spiegasse meglio il significato di quelle affermazioni.
Ad un primo distratto ascolto le sue dichiarazioni apparirebbero come una pacifica ammissione dell’utilizzo del così detto “sistema clientelare”; pagato per di più con fondi pubblici(quindi di tutti noi). Tale sistema appare all’ascoltatore messo in piedi per assicurarsi esclusivamente un “margine di consenso” elettorale come Lui stesso afferma Sembrerebbe addirittura che si ammetta candidamente la condizione per cui tutti coloro che possono trovare ruoli ed impieghi all’interno della galassia degli enti e dei corsi di formazione, si dovrebbero trasformare automaticamente in “consensi elettorali”, identificando quasi una forma di voto di scambio che sappiamo essere un reato penale come sancito dall’art. 86 del DPR n. 570 del 1960.
Ci auguriamo pertanto di aver mal compreso le sue dichiarazioni, speranzosi nel fatto che il deputato Rinaldi, così come il deputato Genovese ( tirato in ballo dal suo stesso cognato proprio l’On.Rinaldi) mai si sarebbero prestati a mettere in piedi un sistema così palesemente illegale.
Siamo altrettanto certi che, se non avessimo capito male, la magistratura si sarebbe già mossa da un pezzo per fare chiarezza su questi aspetti. E dato che non ci risultano inchieste in corso, non possiamo che essere certi di essere incappati in un errore di comprensione, scartando la possibilità di trovarci sulla luna, dove le leggi sono evidentemente differenti, e non ce ne siamo resi conto. Ribadiamo, dunque, la richiesta al deputato Rinaldi di chiarire quanto affermato al cospetto della giornalista di Report, per amor di verità, e per scongiurare la pessima figura che farebbero la politica e la città di Messina se tutta Italia dovesse “capire male”, come sicuramente abbiamo fatto noi.
Nell’attesa, passeggeremo col nostro amico Nespoli, appena arrivato su una strana macchina a forma di razzo.
Gli Attivisti del MoVimento 5 Stelle Messina
3 commenti
E’ ovvio che si è capito male come ovvio è che la gravità lunare è la medesima della terra… i tempi in cui i voti si compravano con i pacchi di pasta non sono mica tanto lontani..consuetudini della vecchia guarda politica.
E’ chiaro invece che il consenso deve essere ispirato dai valori promossi,dal “fare” senza ambire a benefici propri o familiari…il vero consenso è rispecchiarsi a mio avviso nell’altro,riconosciuto portavoce di un pensiero collettivo…
per Paolo: 2 paragrafi, il primo pieno di stupidate in quanto si è capito benissimo che Rinaldi è uno dei tanti parassiti affaristi che riempiono i partiti e la gravità dipende dalla massa che sulla luna è notoriamente più bassa.
Il secondo sembra uniformarsi ai principi del M5S ma che significa “rispecchiarsi nell’altro? e se il consenso non deve ambire a benefici propri o familiari, che ci fa Rinaldi in politica?
Abbiamo capito tutti che bisogna, in nome del POPOLO SOVRANO, ESTIRPARE QUESTI PARASSITI DAI CENTRI DI POTERE. Per questo siete/siamo all’Ars. Teneteci informati e buon lavoro.