Ci sono giorni che vale la pena ricordare perchè non trascorrono scanditi dalla solita routine, ma sono in grado di arricchirti culturalmente ed umanamente. Oggi è uno di quelli.
Il Dott. Filippo Buscemi , responsabile della Banca del Sangue Cordonale di Sciacca, ha acconsentito a ricevermi per una chiacchierata sulle attività svolte dalla Banca, sono molto emozionato per questo incontro, perché quando si parla di donazione che siano di sangue, di cordone o midollo osseo, si viene a contatto con quel nobile aspetto della natura umana che è la Solidarietà. In una società che ci bombarda con messaggi volti solo al consumo di beni materiali o all’egoistica realizzazione personale, appagare le proprie esigenze con una donazione spassionata, al solo fine di aiutare un prossimo sconosciuto, credo sia la più alta espressione dell’umana compassione.
Il sangue contenuto nel cordone ombelicale rappresenta una preziosa sorgente di cellule staminali emopoietiche, capaci di generare le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e può essere utilizzato per effettuare il trapianto in pazienti affetti da varie patologie ematologiche (leucemie,linfomi) e da malattie genetiche, quali ad esempio la Talassemia Major.
Il sangue del cordone ombelicale raccolto al momento del parto , a scopo solidaristico, è conservato nelle banche pubbliche della rete nazionale, costituita da 18 banche distribuite nel territorio nazionale (Italian Cordon Blood Network, ITCBN) per tutti quei pazienti che non hanno un donatore nell’ambito familiare. La Banca del Sangue Cordonale di Sciacca provvede al coordinamento della raccolta, alla caratterizzazione delle cellule staminali e allo stoccaggio delle unità donate in Sicilia.
Incontro il Dott. Buscemi davanti il reparto di stoccaggio delle sacche e lo spettacolo che mi si offre alla vista è di quello che ricorda un film di fantascienza alla Ridley Scott, fatto di contenitori criogenici che sbuffano fumo bianco dovuto al contatto con l’aria di temperature azotate di -160°C.
Il luogo dell’incontro non è casuale, perchè proprio questo reparto è il centro nevralgico della raccolta, in grado di fare la differenza nell’utilizzo finale delle sacche ai fini del trapianto.
Il Dott. Buscemi mi accoglie con grande giovialità, è un uomo che svolge con passione il proprio lavoro, ciò traspare non appena inizia a parlare della Banca del Sangue Cordonale di Sciacca.
Subito dalle prime frasi mi viene spiegata l’importanza del centro di raccolta. Gli occhi del mio interlocutore si illuminano di quella luce che ammanta chi ha dedicato una vita a fare ciò in cui crede. Ne ho ulteriore conferma quando do un’occhiata al Curriculum Vitae del Dott. Buscemi.
Titoli professionali che vantano master in Università Americane, cattedre universitarie, incarichi in diversi ospedali italiani, rispecchiano ciò che lasciano trasparire gli occhi della persona a me di fronte. Lo spessore umano viene confermato quando il Dott. Buscemi dirige la mia attenzione non sui tanti titoli, premi e riconoscimenti conseguiti per le attività nell’ambito dei trapianti, ma su un Master di bioetica conseguito nel 2010.
Il trascorso accademico del Dott. Buscemi si rivela da subito appena iniziamo la nostra chiacchierata in merito alla donazione e alla gestione del cordone ombelicale da parte della Banca; non è la tediosa lezione di un impettito professore universitario, bensì la fruizione di un sapere tramite un interlocutore appassionato.
Il Dott. Buscemi subito dipinge un quadro dell’attuale situazione dei centri di donazione in tutta Italia ed in Sicilia in particolare, ponendo l’accento sul punto centrale della raccolta che è il mantenimento di elevati standard qualitativi.
Infatti, mi spiega il Dott. Buscemi, gli standard internazionali IBMR, FACT/NETCORD codificano in modo molto netto tutte le fasi che portano alla produzione di una sacca di cellule staminali emopoietiche. Parametri quali conta cellulare e tipicità cellulare sono fondamentali al fine dell’inserimento nel registro internazionale e del loro utilizzo da parte di un medico, in qualsiasi parte del mondo.
Da qui deriva la necessità della creazione di una rete sinergica tra centri di raccolta, che altro non sono che i reparti di Ostetricia e Ginecologia dei diversi ospedali dislocati sul territorio e la Banca che ha il compito della tipizzazione e stoccaggio.
Questa rete diviene “conditio sine qua non“ per evitare sprechi di donazioni che non potendo essere processate in modo corretto, non sarebbero utilizzabili ai fini del trapianto e quindi del concreto aiuto a persone affette da patologie, quali leucemie.
Per questo motivo non in tutti gli ospedali è possibile donare il cordone ombelicale, ma non vi rammaricate di questo, la donazione intesa come atto spontaneo di solidarietà può essere effettuata in diversi modi e con molteplici procedimenti.
Se all’interno del vostro Ospedale non è possibile raccogliere il sangue cordonale, rivolgetevi con il medesimo slancio al più vicino centro di raccolta sangue o di donazione del midollo, il vostro Karma ne avrà il medesimo giovamento.
Luca Palazzotto
Movimento 5 stelle Sciacca – meetup Sciacca 5 stelle
2 commenti
Vorrei aggiungere che la realtà della banca del cordone ombelicale di Sciacca è attiva ed è la prima banca europea e la seconda mondiale per numero di cordoni da diversi anni, essendo nata dall’amore per la scienza e per la vita di due grandi ricercatori, il Dr Lillo Ciaccio e la Drssa Michela Gesù, che ad essa hanno dedicato tutto il loro tempo ed impegno e che meritano di essere ricordati dopo l’ingiusto trattamento riservato loro dall’azienda ospedaliera saccense.
Recentemente ho visto sull’ottima RAI3 un servizio(Gabanelli o Jacona, non ricordo) sulle banche del cordone in Italia e condivido l’importanza della donazione al momento del parto, anche perchè diversamente le preziose staminali finiscono nei rifiuti ospedalieri!!!
Notevole importanza riveste anche il divieto di conferire ad una banca il cordone per uso personale o familiare, ammesso in diversi Paesi anche comunitari, che si rivela di poca o nessuna utilità a fronte di costi abbastanza alti per la donatrice