Nell’ambito della Commissione Parallela Attività Produttive organizzata dal MoVimento 5 Stelle, un imprenditore ha posto all’attenzione dei presenti le problematiche relative al Bando Pubblico del 6 agosto 2008, a valere sull’art. 11 della legge regionale 21 settembre 2005.
Tale Bando prevedeva l’attuazione di interventi in favore delle imprese associate ai Consorzi di Garanzia Fidi per il concorso sugli interessi delle operazioni finanziarie. Nello specifico, gli imprenditori associati ai Consorzi di Garanzia Fidi, aderendo al bando in questione avrebbero avuto il riconoscimento (e quindi il rimborso) degli interessi sostenuti a valere sulle operazioni finanziarie conclusesi tra l’1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2007.
In virtù della pubblicazione dello stesso bando, molte aziende siciliane hanno quindi sperato di poter godere di un sostegno concreto per lo svolgimento delle proprie attività e dei relativi investimenti, speranza quanto mai agognata viste le ampie difficoltà attuali di accesso al credito.
In realtà, alle aziende beneficiarie sono stati si riconosciuti gli interessi sostenuti per le operazioni finanziarie stipulate nel 2007, ma solo con riferimento agli interessi sostenuti in quell’anno, postilla NON specificata nel bando. Quest’ultimo infatti lasciava ampia interpretazione della previsione di legge, non precisando quale dovesse essere l’entità degli interessi riconosciuti quale contributo per le aziende aderenti.
Ci troviamo quindi dinnanzi ad un’interpretazione soggettiva e restrittiva di una previsione di legge, peraltro non comunicata a tempo debito ai soggetti interessati.
Nel caso in questione si tratta di migliaia di imprenditori siciliani, lasciati senza alcuna risposta, che dopo aver programmato la propria attività nella speranza e nell’errata consapevolezza di un aiuto regionale per affrontare le spese necessarie a sostenere le proprie attività, si sono visti riconoscere.
Allo sconforto diffuso tra gli operatori aderenti al bando in questione si aggiunge la beffa: la pubblicazione di tre bandi sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana in data 11 gennaio 2013, che concedono agevolazioni sugli interessi calcolati dalla banca nel complessivo piano di ammortamento ed esclusivamente per le operazioni la cui durata è superiore ai 18 mesi ed inferiore a 180 mesi. Previsione valida soltanto per le operazioni finanziarie realizzate negli anni 2009, 2010, 2011 realizzando quindi una iniquità nell’applicazione delle previsioni della legge regionale 21 settembre 2005 rispetto alle previsioni dei bandi precedentemente pubblicati.
Le conseguenze di tali previsioni sono qui di seguito descritte:
1- L’esclusione dalle agevolazioni di tutti quegli imprenditori che hanno stipulato operazioni finanziarie con durata inferiore ai 18 mesi;
2 – La mancanza di una previsione specifica per gli imprenditori aderenti ai bandi pubblicati negli anni 2008 e 2009, attualmente spaesati e costretti ad ‘accontentarsi’ dell’erogazione di contributi in conto interessi soltanto per il primo anno del piano di ammortamento, a differenza di tutti coloro i quali, avendo stipulato delle operazioni finanziarie negli anni successivi, si troveranno a beneficiare degli stessi per l’intero periodo di ammortamento.
I decreti dirigenziali n° 647, 649 e 651 del 4 dicembre 2012 hanno inoltre emanato ulteriori disposizioni, limitative nelle opportunità di accesso al finanziamento da parte degli imprenditori. Nello specifico:
a – La richiesta di documentazione facilmente reperibile solo in sede di svolgimento delle attivita’ finanziate, causando di fatto l’esclusione di tantissime imprese. Ci si riferisce, ad esempio, alla richiesta di fatture quietanzate. È noto che la quietanza, se espressamente non richiesta, non viene solitamente eseguita e spesso diventa impossibile da ottenere a distanza di anni (fallimenti o cessazioni di attività dei fornitori, ecc.). In tal caso sarebbe stato più equo attivare le nuove disposizioni sui crediti erogati a partire dal 2013 e non in modo retroattivo.
b – L’esclusione di fatto, dai provvedimenti, di tutti i crediti a breve per i quali tra l’altro la nuova legge non prevede espressamente l’abolizione dei contributi.
c – La specifica richiesta della fideiussione bancaria o assicurativa sull’intero “finanziamento” e non sul contributo per abbattimento interessi, adducendo un costo aggiuntivo per le imprese ed un utile per le banche, riducendo di fatto il beneficio previsto dalla norma.
d – Il rilascio di certificazioni da parte delle banche: la loro mancata o non corretta emissione non può essere addebitata alla responsabilità delle imprese.
e – La mancanza di una specifica previsione di definizione della questione della copertura finanziaria necessaria per i crediti garantiti ed erogati negli anni precedenti al 2009.
Alla luce di quanto sopra esposto il M5S si propone di sollevare la questione direttamente ai propri rappresentanti all’ARS, allo scopo di fornire supporto agli imprenditori che attendono da anni delle risposte certe in merito agli elementi poco chiari di questa vicenda. Nello specifico si intendono chiarire i seguenti aspetti:
- diversa previsione di trattamento economico di operatori che accedono ai benefici previsti dalla stessa legge ma in periodi diversi;
- interpretazione (restrittiva) della norma soltanto con riferimento ai bandi pubblicati negli anni 2008 e 2009;
- nuova previsione di accesso alle agevolazioni che concretamente esclude coloro i quali hanno stipulato operazioni finanziarie con durata inferiore ai 18 mesi, considerato che la nuova legge non prevede espressamente l’abolizione dei contributi per i crediti a breve;
- la richiesta di specifica documentazione con effetto retroattivo.
Antonella Grillo, attivista del meetup di Catania
7 commenti
In merito ai bandi regionali, si potrebbe anche capire che fine hanno fatto le graduatorie relative ai bandi POFESR 2007-2013 (delle attività produttive rivolti alle attività turistico-ricettive) scaduti nel 2011?? A 20 mesi dalla scadenza (a due anni dalla pubblicazione del bando) non abbiamo avuto alcuna risposta se non l’ammissibilità o meno da parte della crias. Progetti di ristrutturazione articolati 2 anni or sono che tra l’altro rischiano oggi di essere obsoleti!! Com’è possibile che non si riescano ad avere tempi certi e com’è possibile che si debbano restituire le somme (già erogate dallUE) senza riuscire ad impegnarle?? SIamo noi imprenditori che non sappiamo progettare? O i funzionari regionali e i politici sono gli incompetenti?? E perchè non si capisce mai di chi sia la responsabilità dei ritardi? Alle nostre incessanti richieste le risposte sono state sempre evasive, non ultima…si aspettino ormai le elezioni regionali…adesso ci sono state anche le nazionali….possiamo avere una risposta? Grazie dell’attenzione.
Per il resto, continuate così ragazzi….la rivoluzione intelligente sarà una forza!
Ciao Elvira, nel caso da te menzionato credo si possa produrre un’interrogazione parlamentare, sono molte le graduatorie cadute nel vuoto e di cui non sia alcuna notizia. Posso provarci io se vuoi. Mi occorre soltanto che mi fornisci le info esatte relative al bando al quale ti riferisci.
Antonella
Finalmente per la prima volta si ascoltano le ragioni della piccola impresa. Sinora la schifezza di politici con la sponda dei burocrati hanno levato ogni speranza al prezioso tessuto delle piccole imprese siciliane. Attenzione che gli istituti di credito, tutti, sono infine i veri killer della piccola impresa. Sono convinto che riusciremo a gestire anche questo problema con lucida efficacia. Bravi
I finanziamenti Regionali sono un terreno minato. E’ vergognoso che le domande presentate nei termini restino inevase per anni. E’ criminale che i fondi CEE non vengano utilizzati e bisogna dedurne che i dipartimenti regionali deputati ad evadere le domande non siano all’altezza delle mansioni loro attribuite. In particolare i dirigenti DEBBONO ESSERE SOSTITUITI rapidamente e SANZIONATI se non raggiungono gli obiettivi.
Attualmente sappiamo che TUTTI I DIRIGENTI ricevono un premio di produzione annuo indipendentemente dai risultati.
<chiedo che questa notizia venga verificata e (magari!) smentita
Buon giorno
la mia azienda è nata nel 2000, si occupa di metalmeccanica in particolare micropali tubi camicia pezzi speciali per condotte, materiali che dovrebbero servire per le infrastrutture ma visto la crisi nel settore sono stato costretto a licenziare parte del personale, dipendenti che con me avevano collaborato dall’inizio e cresciuto ma non c’è l’ho fatto a tenerli mio malgrado, costi eccessivi, pensate la mia azienda è in perdita da tre anni e devo pagare le tasse ed IMU senza nessun reddito, ma non voglio assillarvi voglio raccontarvi una notizia del Governo Crocetta, ho visto che in gazzetta è stato pubblicato con D.D.G. n. 647, 649 e 651 relativi al rimborso interessi per le operazioni di medio e lungo termine erogate nel 2009, 2010, 2011, ho pensato bella boccata di ossigeno visto che in media annualmente mi dovrebbero pagare circa da 7.000 a 8.000 Euro annui, chiamo l’ Interconfidimed al quale sono associato ma mi riferiscono che non rientro, il rimborso è previsto per le aziende che hanno stipulato negli anni 2009-2010-2011 ed la mia azienda che ha stipulato nel 2002 non rientra ed aspetto ancora anno 2007- 2009- 2010-2011-2012 vi sembra giusto?
Forse sono fuori tema .. Non so! c’è qualche iniziativa da parte della regione che dia sostegno a un giovane che vuole avviare una attivita imprenditoriale ? Se si cosa bisogna fare ? Non pensate che sia il momento di creare dei punti di ascolto con personale qualificato che possa dare aiuto per conoscere ed utilizzare o fruttare al meglio i fondi messi a disposizione (dalla Regione, dallo Stato, dall’UE. Grazie
Ciao Peppe,
per l’avvio di nuove attivita’ vi sono i finanziamenti stanziati attraverso Invitalia (puoi vedere il relativo sito: http://www.autoimpiego.invitalia.it) ma al momento i tempi di erogazione si sono notevolmente allungati. Dagli iniziali 6 mesi siami giunti a 13 mesi per la comunicazione di ammissione e con poche probabilita’ in considerazione della esiguita’ dei fondi.