È il risultato di un’audizione convocata all’ARS dal presidente della commissione Ambiente, il deputato M5S Giampiero Trizzino, alla presenza dell’assessore all’Ambiente e del presidente della Regione
Un tavolo tecnico contro le trivellazioni off-shore a difesa del canale di Sicilia. E’ il risultato dell’Audizione convocata oggi all’ARS dal Presidente della Commissione Ambiente, il deputato del Movimento Cinque Stelle Giampiero Trizzino, che ha presentato, assieme a Greenpeace, il “piano blu”, un progetto che mira a creare una zona di protezione ecologica del mare. All’Audizione erano presenti rappresentanti delle associazioni ambientaliste, oltre al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all’assessore all’Ambiente Mariella Lo Bello.
“L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare una ‘zona di protezione ecologica’ sul modello della convenzione di Montego Bay – afferma Trizzino – che tuteli il nostro mare oltre la fascia delle 12 miglia marine. Le note vicende del disastro della piattaforma americana Deepwater Horizon hanno ulteriormente fugato ogni dubbio sulla pericolosità degli impianti petroliferi, non solo verso l’ambiente marino ma anche nei confronti dell’economia della regione che, in caso di incidenti, verrebbe irrimediabilmente compromessa. La nostra economia non è il più petrolio. È la pesca. È il turismo. È la cultura di un popolo che nel mare ha trovato le sue origini”.
Il tavolo tecnico sarà convocato almeno tre volte, presumibilmente a partire dal 2 maggio. Vi parteciperanno, oltre all’assessore Lo Bello, organizzazioni ambientaliste e una rappresentanza di sindaci siciliani. Dal tavolo dovranno arrivare proposte per superare l’emergenza, ma anche per rivedere la normativa del settore.
“Purtroppo – ha detto l’assessore Lo Bello – i temi ambientali non fanno grande breccia sulla popolazione. Dobbiamo far sì che poco alla volta l’ambiente venga percepito come risorsa e non solo come ostacolo all’edilizia”.
Soddisfatto del risultato anche Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace.
“Abbiamo trovato – dice – un’ottima sponda alle nostre battaglie nella Regione e nel presidente della commissione Ambiente. Speriamo che arrivino i risultati. Il primo potrebbe arrivare a brevissima scadenza. Entro il 23 aprile, infatti, la Regione è chiamata a dare le sue valutazioni di impatto ambientale per le trivellazioni. Allora potremo veramente verificare se le parole si tradurranno in fatti concreti”.
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