Abbiamo parlato di MAFIA E CORRUZIONE.
Serata indimenticabile, piena di interventi interessanti e mirati sul tema trattato.
Sebastiano Catania, referente legalità del M5S di Mascalucia, ha aperto l’evento e ha tenuto un bellissimo intervento su alcuni retroscena del mondo mafioso, denunciati dai pentiti.
Gianina Ciancio, portavoce M5S all’ A.R.S., ha parlato del voto di genere appena varato dall’A.R.S. e delle sue debolezze.
Massimo Scuderi ci ha informati, con verbali e documenti alla mano, dell’operato di alcuni personaggi pubblici di Mascalucia.
Francesco Cappello, portavoce M5S all’ A.R.S, ha parlato degli scenari di pulizia che si aprirebbero se salisse il M5S al comune di Mascalucia.
Mario Michele Giarrusso , portavoce M5S al Senato, ci ha raccontato alcuni aneddoti vissuti in parlamento, a proposito delle priorità legislative dei parlamentari della giustizia.
Massimo Violetta, ha parlato dell’inchiesta IBLIS, incastrando una storia vissuta da 6 dipendenti di una delle aziende poste sotto sequestro, evidenziando come il voto di scambio possa avere riscontri tragici per l’economia del nostro territorio.
Alessio Leotta, attivista di Biancavilla, ha raccontato come, a seguito di una ripresa video effettuata durante una conferenza stampa del sindaco di Biancavilla, è stato sequestrato dallo stesso per un quarto d’ora.
Ma forse, a mio avviso, l’intervento più bello è stato quello di Claudio Risicato, presidente della fondazione Antirachet Rocco Chinnici. Ha parlato dei numeri della mafia. Di quanto l’azienda mafia sottragga allo stato per arricchire la sua organizzazione e i suoi affiliati.
Stupendo l’intervento di Mirella Turco sulla cultura inserita all’interno del tema trattato.
Agata Montesanto è stata insuperabile nel presentare gli ospiti, la città e tutti i candidati del Movimento 5 Stelle di Mascalucia.
Lele Liuzzo, alle 20.30, ringraziando tutti, ha chiuso, l’incontro.
Abbiamo trascorso veramente una gran bella serata, in compagnia di tanti amici, discutendo di un tema così importante.
Il sistema politico attuale spesso protegge suoi rappresentanti che ricorrono a qualsiasi mezzo per farsi eleggere. Il mezzo più immediato è spesso il voto di scambio. Oltre che essere un reato sociale è anche un reato penale che spesso coinvolge organizzazioni criminali. Questo scambio di “favori” spesso è frutto di equilibri tra politica e mafia a seguito di leggi o coperture politiche da parte di chi amministra la politica in favore di queste organizzazioni criminali.
In generale la politica, oggi più che mai, si allea e protegge i centri di potere (economici, sociali e di informazione), (ri) distribuendo tale ricchezza in modo pilotato e soprattutto clientelare. Questo lede la proposizione attiva della collettività libera da vincoli di casta: “Non posso esprimermi se non accetto la tua ideologia e le tue regole“. In questo momento storico si assiste al completo disfacimento della classe politica, evento iniziato con la sparizione dei rappresentanti politici delle minoranze. Non esistono più i rappresentanti di una grossa percentuale del popolo italiano.
Il Movimento 5 Stelle, alternativo a quello dei partiti, al contrario delle regole partitocratiche, non controlla alcun centro di potere, se non quello sovrano dei cittadini che lo compone. Ridistribuisce la ricchezza senza concentrarla in accentramenti. Basti pensare alla strategia rifiuti zero (riutilizzo, riciclo, compostaggio = lavoro e ricchezza non accentrate), Open Source (programmi e sistemi operativi liberi = lavoro e ricchezza non accentrate), solo per citarne alcuni. I due sistemi politico-sociali sono totalmente contrapposti ed eterogenei. Non sono miscibili, ideologicamente i due modelli sono totalmente diversi.
Altro allarme sociale è lo spostamento della politica di quasi tutti gli stati europei, ma soprattutto del nostro, verso il centrismo: centro di potere e di controllo della ricchezza e delle risorse statali (Capitali, informazione, energia, cultura, scienza, ecc..).
Questa costrizione politica, se non fosse per l’alternativa del M5S, favorirebbe una classe dirigente che pur di non abbandonare i centri di ricchezza della nazione, sarebbe disposta a tutto, anche ad andare contro gli interessi dei cittadini, fonte primaria di risorsa per le casse dello stato. Giovanni Falcone un giorno, quando gli fu chiesto: “Ma a lei chi glielo fa fare”, rispose: “Soltanto lo spirito di servizio”. Intendendo con questo l’impegno di mettersi al servizio della patria con l’ideale di servirla esclusivamente svolgendo il proprio mandato.
Oggi, noi del M5S, cessando di riconoscere nei nostri politici, i rappresentanti dei nostri diritti politico-sociali, ci accingiamo a servire la nostra patria svolgendo “soltanto con lo spirito di servizio” la rappresentatività di noi stessi e del popolo che ci appoggia e ci sostiene, il tutto nel rispetto della costituzione e delle leggi emanate dal nostro parlamento.
Il politico, secondo il nostro modello, deve amministrare la cosa pubblica nell’interesse dei cittadini.
Il municipio dei comuni e quello della nazione, il parlamento, non sono un albergo dove si dorme, si mangia a sbafo e si promuovono affari privati con i soldi dei contribuenti, ma la casa dei cittadini, di tutti i cittadini. Essa è solo presa in prestito per amministrarvi gli interessi pubblici nel rispetto della legalità e della trasparenza.
Il servizio politico deve essere visto come uno “spirito di servizio” sociale, da svolgere come ideale servizio pubblico. La pluralità presente all’interno del M5S, scevra di orientamento politico, sociale, religioso, sessuale, etc, promuove una proposizione intellettuale senza pari, proponendo un modello che nasce da un contraddittorio socialmente ibrido che proprio nella sua pluralità concentra la sua ricchezza. Tutti i cittadini italiani hanno una grossa responsabilità, quella di rivoluzionare e risanare pacificamente la politica e le regole del nostro paese, solo loro, M5S in testa, potranno realizzare e far valere per i rappresentanti dello stato il buon senso istituzionale e il rispetto delle regole.