Un disegno di legge, un’interpellanza ed una mozione per mettere ordine nel demanio marittimo siciliano.
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle ha presentato tre atti parlamentari all’Ars che hanno lo scopo, tra le altre cose, di imprimere un’accelerazione all’adozione ed approvazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo nei comuni siciliani.
“Con la mozione – spiega il deputato Francesco Cappello– si punta ad impegnare il governo a dare esecuzione alla legge n.15 che prevede la nomina di commissari ad acta nei comuni inadempienti che non abbiano proposto il piano di utilizzo del demanio marittimo, cosa che dovevano fare già dal 2005”.
L’atto dei 5 Stelle impegna il governo anche a verificare il rispetto delle concessioni demaniali antecedentemente rilasciate alla riforma del 2009 ed escluse dalle linee guida imposte per i PUDM, (piani di utilizzo del demanio marittimo) procedendo quindi alla loro revoca in caso di abusi, verificando il rispetto del diritto di accesso alle spiagge ai cittadini ancora oggi spesso violato.
Sulla stessa falsa riga il disegno di legge che mira a ripristinare due articoli della legge 15 del 2005, modificati nel 2009.
In questo modo si porrà uno stop al rinnovo automatico delle concessioni delle spiagge, allo scopo di garantire ai cittadini il libero acceso al mare, oggi spesso non consentito dai numerosi stabilimenti balneari, costruiti secondo una logica privatistica dell’arenile, in netta contrapposizione con lo spirito di leggi regionali e nazionali che vanno in direzione diametralmente opposta.
Con l’interpellanza i deputati del movimento Cinque Stelle intendono invece comprendere in che modo il governo voglia intervenire per sopperire alla carenza di organico determinata negli uffici dall’assessorato Territorio ed Ambiente dopo lo stop alla proroga dei 46 contratti arrivata a gennaio per opera del Commissario dello Stato.
“Di fatto – spiega il deputato Gianina Ciancio – si è bloccata l’ordinaria attività del servizio di valutazione ambientale strategica e di impatto ambientale, determinando un accumulo di pratiche molto importanti, tra le quali proprio quelle relative ai piani di utilizzo del demanio marittimo”