Tra qualche giorno i casteldaccesi saranno chiamati a rinnovare l’amministrazione comunale. Bisogna eleggere un nuovo Sindaco e il nuovo consiglio comunale.
Finalmente, abbiamo una nuova occasione per attuare una fase di vero e radicale cambiamento.
E’ sotto gli occhi di tutti che questi dieci anni di gestione dell’amministrazione uscente sono stati fallimentari.
In questi anni a Casteldaccia è stata preclusa ogni possibilità di crescita. E guardandoci intorno non possiamo non constatare amaramente che la situazione, rispetto a dieci anni fa, è anche peggiorata. Sempre più cittadini, giovani e non, restano disoccupati. Sempre meno ragazzi hanno la possibilità di proseguire gli studi e moltissimi scelgono di portare via le loro competenze e le loro intelligenze. Il disagio è palpabile, ed è totale.
Quelle che sono state le due principali fonti di sviluppo e crescita, l’agricoltura e l’edilizia, hanno conosciuto una repentino crollo.
Bussa forte una nuova consapevolezza generale: bisogna trovare sbocchi innovativi per riaccendere l’economia a Casteldaccia.
Bisogna ripartire dalle energie alternative, da una concezione del rifiuto come fonte di profitto. Bisogna prendere consapevolezza del fatto che il tempo del cemento è terminato. Il nuovo corso deve basarsi sulla cultura. E più in particolare sulla cultura del nostro territorio, che negli anni è stata violentata da gente che noi stessi abbiamo legittimato.
Turismo. Nessuno parla di turismo in un comune che potrebbe vivere solo di quello. Le nostre spiagge sono state deturpate da mafiosi e condonati. Gliel’abbiamo permesso, ma non è tardi per riprenderci le spiagge, per riaprirle ai cittadini e ai turisti. Non è tardi per creare una rete di servizi legata al mare che porterebbe nelle casse del Comune ingenti somme da destinare ai servizi sociali, alla copertura dei debiti di bilancio e a rendere la nostra cittadina più verde e più vivibile: più civile.
Siamo stanchi, da cittadini, di vedere lievitare anno dopo anno le tasse comunali a fronte di servizi pressoché inesistenti. Siamo stanchi di essere considerati cittadini zimbelli, quelli sempre chiamati a fare sacrifici a capo chino.
Strade dissestate, pulizia delle stesse inesistente, niente collegamenti urbani con la stazione e il mare, niente parchi verdi, niente biblioteca, niente aree di parcheggio, niente soluzioni d’aggregazione per gli anziani, i giovani, le mamme e i pensionati.
Perfino i beni primari sono stati clamorosamente elusi. Continuiamo ad avere un servizio idrico da terzo mondo, la raccolta della spazzatura considerata non ancora come un’opportunità da sfruttare, molte case che utilizzano ancora le bombole a gpl e non il metano diretto (con rischi per l’incolumità e la sicurezza delle persone). Per non parlare della pubblica illuminazione, ormai obsoleto in confronto alle nuove tecnologie, più efficienti e volte a un sostanzioso risparmio sull’energia elettrica.
Si può cambiare? Si deve cambiare!
Ma per fare ciò ci vuole un cambiamento culturale a 360 gradi. Bisogna abbandonare la logica del voto di scambio, del favore personale, della promessa del lavoro. Basta con i clientelismi.
Il 9 e 10 giugno inizia il tuo impegno per il rinnovamento. Votate per Voi. Entriamo tutti insieme in comune e trasformiamo Casteldaccia nel posto che tutti sogniamo.