Tenuta all’Ars una conferenza stampa per chiarire i dubbi fatti circolare da altri partiti sui lavori della commissione Ambiente
“Acqua pubblica senza se e senza SPA”.
La conferenza stampa odierna del Movimento Cinque stelle all’Ars spazza via ogni dubbio che “comunicazioni fatte circolare artatamente nei giorni scorsi da altri gruppi politici, Pd, in primis” hanno sollevato sul tema cercando di far passare la notizia che il M5S spingesse per la gestione privatistica dell’acqua.
“Nulla di più falso”, afferma Giampiero Trizzino, il presidente della commissione Ambiente che sta portando avanti i lavori sul ddl, “noi siamo e saremo sempre a favore della gestione pubblica dell’acqua”.
Per sgomberare il campo dagli equivoci Trizzino – che ha partecipato alla conferenza stampa assieme al deputato M5S Valentina Palmeri e Salvatore La Spisa, dell’associazione Libera acqua onlus” – ha ripercorso la storia dei lavori in commissione.
“Siamo partiti – ha detto – con 4 disegni di legge (quello di iniziativa consiliare, quello di iniziativa popolare e due parlamentari, tra cui quello dell’On. Panepinto (Pd), optando a maggioranza di lavorare su quello di Panepinto. Dopo sei mesi di lavoro il governo Crocetta, anziché depositare emendamenti al ddl, ha depositato un disegno di legge ex novo, spiazzando la commissione e i deputati che la compongono, soprattutto quelli del Pd”.
“A questo punto – ha proseguito Trizzino – la soluzione migliore per il Pd per uscire indenne dal pantano era una sola: fare credere che il ddl governativo sarebbe stato scelto discrezionalmente dal presidente della commissione. Cosa totalmente falsa, visto che il ddl è stato scelto scelto con votazione a maggioranza dei suoi componenti. Anzi, e i verbali parlano, con il voto favorevole dell’onorevole Cirone”.
“A noi – ha chiuso Trizzino – non interessano le polemiche, né tantomeno la bandiera politica che sventola dietro una norma. Una buona legge è quella che è riconosciuta come tale da tutti i cittadini. L’acqua deve essere pubblica, punto”.
“Siamo stati vittime – ha detto Valentina Palmeri – dei giochi di partito e della corsa a rivendicare la paternità dei lavori. Cosa che a noi non interessa. Noi vogliamo solo che la politica rimanga fuori dalla gestione dell’acqua, la gestione deve essere tecnica e non politica. Solo così si può consentire una gestione ottimale che consenta di contemperare i costi di gestione e ottenere larghe economie di scala che possano riverberarsi direttamente sui cittadini con notevole contenimento delle tariffe”.
“In ogni caso – ha aggiunto Palmeri – incalzeremo il governo perché Siciliacque ritorni in mano pubblica e sia di fatto superata. Noi non vogliamo gestioni in house, né enti di diritto privato”.
Sintetica la “ricetta” di Salvatore La Spisa che può essere riassunta in pochi punti: gestione pubblica tramite enti di diritto pubblico, tariffa unica regionale e 50 litri gratuiti giornalieri a persona.
Avv. Giampiero Trizzino presidente commissione Ambiente Ars
3 commenti
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cari portavoce buonlavoro ,vi chiedo informazioni su potabilizzatori marini in sicilia e pagamento bollette
acqua maggiorate per lavori da effettuare e mai iniziati fognature e depuratori zona partanna mondello
palermo. in occasione in bocca alla balena a m5s portavoce. saluti da carini.
L’acqua deve essere pubblica
Io, insieme a tredici colleghi siamo gli unici dipendenti pubblici d’Italia licenziati. Gestivamo l’acqua nel Comune di Enna ma evidentemente siamo scomodi, perché si è deciso di chiudere un azienda pubblica per una gestione privata con l’acqua tre le più care d’Italia.
Lotterò fino allo stremo delle mie forze perché l’acqua torna pubblica. Non si fa business con l’acqua, i “signori e padroni” devono fare i conti con l’ostilità di chi è stufo di questo sistema mafioso!