Il Movimento Cinque Stelle chiederà pure la presenza del governo in Aula per riferire sull’argomento. L’atto parlamentare mira invece a sapere dal Presidente della Regione e dall’assessore alle attività produttive se intendono dare attuazione ai piani di sviluppo dell’isola e alla zona franca di legalità del nisseno, che sbloccherebbero in totale 130 milioni fermi nei cassetti della Regione
Cinquanta milioni di euro per la zona franca di legalità di Caltanissetta e delle aree limitrofe, altri 80 per i cosiddetti contratti di sviluppo, finanziati con fondi comunitari. Tutti fermi nei cassetti della Regione. E intanto la Sicilia annaspa e le imprese chiudono i battenti.
Per capire le intenzioni del governo e cercare di sbloccare le somme impantanate il Movimento Cinque Stelle ha presentato una interpellanza al presidente della Regione e all’assessore alle attività produttive per capire quali sono le loro intenzioni in merito e accelerare l’iter per sbloccare i fondi. Parallelamente i 14 deputati Cinque Stelle chiederanno la presenza in Aula del governo per riferire sull’argomento.
Secondo quanto riportato dalla stampa, la Regione avrebbe pronti da spendere 80 milioni di euro per i cosiddetti contratti di sviluppo finanziati con fondi comunitari e finora rimasti solo sulla carta. E questo perché non sarebbero mai stati approntati i relativi bandi. A fare le ragnatele sarebbero pure 50 milioni di euro destinati alla zona franca di legalità della Sicilia centrale, ovvero di Caltanissetta e delle aree limitrofe.
“In un momento in cui è quasi impossibile reperire risorse – afferma Cancelleri- sapere che ci sono ingenti somme impantanate nelle pastoie della burocrazia fa ribollire il sangue. Si deve far di tutto perché questi soldi vengano sbloccati e si deve fare subito. Per questo abbiamo presentato l’atto parlamentare e, se sarà il caso, non ci fermeremo a questo”.
I ritardi della Regione rischiano di creare sconquassi soprattutto per la zona di Caltanissetta, l’unica area rimasta fuori dalle zone franche urbane.
“Caltanissetta – racconta Cancelleri – è rimasta fuori dalla zone franche urbane, in virtù di virtuosi parametri che ora non ci sono più. Oggi, purtroppo, le cose sono cambiate, e di parecchio. La zona centrale della Sicilia sta annaspando e le aziende chiudono per mancanza di soldi. La zona franca di legalità potrebbe risolvere parecchi problemi, sapere che non parte per intoppi burocratici è assurdo e fa gridare allo scandalo”.