Palermo come Napoli, una valanga di “ECOBALLE” incombe sulla città.
Il M5S svela il progetto delle strutture commissariali targate Lombardo/Crocetta che prevede di fatto l’incenerimento a Bellolampo come risulta chiaramente dai verbali delle riunioni della protezione civile a partire dal 2010 sino al febbraio 2013; adesso Orlando, Crocetta e l’Assessore Marino minimizzano ma l’evidenza degli atti recentemente portati alla luce dal M5S parla chiaro!
Anche il commissario per “l’emergenza Bellolampo”, Lupo, nega che si voglia incenerire ma non può negare, carta canta, l’esistenza del progetto di un impianto di TMB (trattamento meccanico biologico) da 1000 tonnellate/giorno, utile per produrre le famose ecoballe da avviare per legge ad incenerimento; 1000 tonnellate di ecoballe sarebbero comunque troppe, tante sono le tonnellate di rifiuti prodotte a Palermo ogni giorno, se si considera che la legge prevede che almeno il 65% dei rifiuti prodotti deve essere differenziato per essere riciclato.
Il M5S rifiuta la logica dello stoccaggio in discarica delle ecoballe, in classico stile partenopeo: questa causerebbe un aggravio considerevole di costi rispetto alla gestione attuale, e successivamente, come previsto dalla normativa nazionale non rimarrebbe che incenerire le ecoballe come combustibile nei cementifici e negli inceneritori da realizzare per smaltirle, essendone, dal 1 Gennaio 2014, vietato lo smaltimento in discarica.
Decine di milioni di euro le risorse pubbliche che verranno dilapidate se il progetto commissariale andrà avanti, non seguendo piuttosto la gerarchia delineata dalla direttiva europea 98/08 per cui queste dovrebbero prima di tutto essere impiegate nella riduzione a monte dei rifiuti e non nella realizzazione di un impianto sovradimensionato rispetto ai vigenti obblighi di legge ed il cui vero unico fine sarebbe foraggiare termovalorizzatori o pirolizzatori, (due modi differenti di dire incenerimento). Sarebbe bene destinare le risorse finanziare a disposizione del commissario prioritariamente a impianti di compostaggio e di trattamento dei materiali secchi differenziati che attualmente mancano a Palermo, senza questi non sarà mai possibile superare alcuna emergenza e su questi il M5S ritiene bisogna senza indugi orientarsi.
Attendiamo risposte!
Il Gruppo Parlamentare M5S all’Ars
3 commenti
Si riportano di seguito alcuni passaggi riportati nella Relazione Tecnica Generale del Progetto per la realizzazione di un impianto TMB a Bellolampo, presentato dal Commissario Marco Lupo il 26 Giugno 2013:
“La presente relazione ha come oggetto la descrizione ed il dimensionamento del processo di funzionamento di un impianto di trattamento e selezione degli R.S.U. con biostabilizzazione della frazione organica da selezione meccanica in ottemperanza al quadro normativo della Regione Sicilia, da realizzarsi da parte della struttura del Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti (O.P.C.M. n° 3887/2010) da collocarsi ai margini della realizzanda VI a vasca della discarica di Bellolampo del Comune di Palermo.” (pag. 3 Premesse)
“Con l’obiettivo di ottemperare agli obblighi in materia di conferimento dei rifiuti biodegradabili in discarica sanciti dal D. Lgs 36/2003, L’Ufficio del Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti (O.P.C.M. n° 3887/2010) propone in concomitanza alla realizzazione della VI vasca della discarica per rifiuti non pericolosi sita in Contrada Bellolampo del Comune di Palermo, la realizzazione, in apposita area adiacente alla discarica stessa, di un impianto di selezione e tritovagliatura della frazione residua dei RSU indifferenziati, con biostabilizzazione della frazione organica e separazione e raffinazione della frazione secca, cui avviare gli stessi prima del loro conferimento in discarica o altri siti idonei. “(pag. 3 Premesse)
“LA VALORIZZAZIONE ENERGETICA DELLE FRAZIONI SECCHE COMBUSTIBILI: CSS
A valle dei processi di biostabilizzazione e vagliatura dei rifiuti solidi urbani residuali delle raccolte differenziate si ottiene la frazione secca combustibile (FSC) da avviare alle successive fasi di lavorazione e/o recupero energetico.
Il Combustibile solido secondario (CSS) è un combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate delle norme tecniche UNI CEN/TS 15359. “ (pag. 9)
“Il CSS si utilizza nei seguenti impianti, con finalità di recupero energetico (energia elettrica e/o termica):
• Cementifici ….
• Inceneritori. …” (pag. 9)
“Per il dimensionamento si è fatto riferimento ai dati relativi ai conferimenti di RSU avvenuti presso la discarica, in base ai quali si assume una portata giornaliera di 1.000 t/giorno. L’impianto è ottimizzato per portate inferiori (circa 750 t/g) che si otterranno attraverso la contemporanea implementazione della raccolta differenziata.” (Pag. 21)
“Infatti, dalla lavorazione del rifiuto indifferenziato si produrrà nella configurazione a regime:
– CSS. Esso presenta un contenuto in sostanza organica inferiore al 10%, ed è caratterizzato da un elevato potere calorifico;
– Materiali ferrosi: la frazione ferrosa recuperata è avviata al riutilizzo in fonderie di 2° fusione;
– Frazione organica di sottovaglio biostabilizzata da conferire in discarica;
– Frazione organica stabilizzata matura (R.B.M.): dalla frazione organica separata biostabilizzata…”
(pag. 24)
La quantità di CSS prodotto dall’impianto è stimata tra 114.000 e 158.000 Tonnellate/annue.
“Tale materiale, ai sensi dell’art6, comma 1 del D.Lgs n. 36/2003 e s.m.i., non può essere conferito in discarica essendo caratterizzato da un Potere Calorifico inferiore >13.000 KJ/Kg, a far data già dal 31/12/2009”, termine attualmente prorogato al 31/12/2013.
“Pertanto lo smaltimento di tale frazione prefigura obbligatoriamente a valle del TMB la contigua realizzazione di un ulteriore impianto per la produzione di CSS, … da smaltirsi in impianti dedicati. […]
Dal che, stante quanto sopra emerso, relativamente ad una soluzione di natura definitiva di tale non indifferente problematica, la cui evenienza è solo differita nel tempo, l’ing. Lo Monaco, ritiene indispensabile la realizzazione, a vale del ciclo impiantistico …. di un adeguato impianto di valorizzazione energetica di tali scarti e sovvalli, utilizzando la tecnologia della pirolisi…” (verbale riunione 15-12-12 Ufficio del Soggetto Attuatore ex OPCM n 3887/10)
dalla lettura dei frammenti di relazione tecnica si evince che la cultura della differenziazione e recupero dei rifiuti è del tutto assente. Appare evidente che l’obiettivo è di creare una situazione del tutto simile a Napoli, dove immense aree di territorio sono sommerse dalle ecoballe. Mi chiedo cosa intenda fare il gruppo ambiente per denunciare simili progetti che appaiono fallimentari: Forse è giunto il momento di organizzare un ECOTOUR DI GRILLO per informare i siciliani di ciò che succede prima che sia troppo tardi.
Qui in Sicilia si accatastano chiacchiere o spazzatura , sarebbe ora di finirla e passare realmente ai fatti cioè strade pulite.