Se non fosse che immaginiamo potenti condizionatori al lavoro nella redazione di Live Sicilia, attribuiremmo sicuramente al caldo l’uscita di Toscano sull’assenza dei “grillini” dal vacuo coro di J’accuse contro l’ennesimo scandalo della Formazione.
Matitina rossa sguainata, il giornalista dispensa la sua lectio magistralis, arrivando perfino a suggerire “ripetizioni a Palazzo d’Orleans” dal maestro della comunicazione Crocetta, che “ha cavalcato mediaticamente gli scandali”, assicurandosi “le luci della ribalta e persino gli applausi a scena aperta della stampa locale”.
A prescindere che per un gruppo parlamentare (per giunta d’ opposizione) rubare perennemente la ribalta a chi tiene le chiavi del motore della Regione è missione impossibile, ci sembra assurdo che una testata “moralizzatrice”, come pretende di accreditarsi Live Sicilia, parteggi per la vuota forma piuttosto che per la sostanza, appendendo inesorabilmente il MoVimento all’imperdonabile colpa di non aver preso posto nell’affollatissimo treno degli indignati di professione. Che, magari, al prossimo giro, faranno indignare altri per i loro comportamenti.
Mentre, infatti, il coro di moralizzatori intonava i reprimenda del caso, “gli inesperti grillini” operavano per disinnescare in futuro nuove porcate nel mondo della formazione, facendo approvare un loro importante emendamento al ddl anticorruzione, pubblicato da gran parte della stampa, ma sfuggito, stranamente, proprio a Live Sicilia.
Evidentemente a Live Sicilia si sta più attenti ai comunicati “grillini” che non arrivano piuttosto a quelli che li sommergono e che spesso lasciano impalpabili tracce nella loro testata.
E’ il caso, ad esempio, di quello che annunciava una netta presa di posizione contro i capi di gabinetto della Regione, battezzato, evidentemente, non notizia da Live Sicilia, che però si ricredeva immediatamente sul tema, visto che un successivo comunicato del Codacons (che sulla base dell’attacco del M5S annunciava esposti alla magistratura) trovava ampio spazio tra le sue colonne digitali.
E questo solo per citare un esempio che, purtroppo, è tutt’altro che figlio unico e di madre prolifica nel rapporto con Live.
Una cosa condivido del pezzo di Toscano: in politica, ma anche altrove, conta più quello che si dice che quello che si fa. Il MoVimento, comunque, fa l’uno e l’altro, consapevole che alla base di una comunicazione strategica ci voglia una buona strategia della comunicazione. Ci vorrebbero, però, dall’altra parte, redazioni che valutassero in base alle notizie e non al mittente. E, magari, con condizionatori in grado di mitigare bene i colpi di calore.
Saluti
Tony Gaudesi, Ufficio Stampa Gruppo Parlamentare M5S