Presenti sindaci, deputati ed assessori
C’erano anche i deputati M5S Valentina Palmeri (Ars) e Maurizio Santangelo (Senato) all’incontro tenutosi oggi a Trapani presso il palazzo del governo per “l’attuazione del protocollo di intesa per l’adozione di strategie condivise in funzione antimafia e di prevenzione della corruzione” che ha visto la presenza di numerosissime autorità della provincia trapanese (sindaci, questori, deputati e alcuni assessori regionali).
Critica è stata la posizione di quasi tutti gli intervenuti e soprattutto dei due parlamentari 5 Stelle verso le considerazioni semplicistiche del concetto di ambiente fatte da alcuni sindaci.
“Da alcamese – ha detto Valentina Palmeri – ma anche da siciliana, devo dire che la tutela dell’ambiente non può ridursi alla raccolta differenziata. Serve a poco avere un alto tasso di raccolta differenziata se poi nel territorio vi sono luoghi dove mancano le fognature e si inquina giornalmente il mare, come avviene ad Alcamo Marina. La tutela dell’ambiente viaggia di pari passo con la tutela dei beni comuni materiali ed anche immateriali, quindi dalla lotta alla mafia, al voto di scambio e alla corruzione che fa lievitare anche del 40 per cento il costo per la collettività. L’unica via per poter cambiare veramente la Sicilia è una concreta e fattiva tutela della legalità e della trasparenza”
Santangelo ha messo in evidenza lo scollamento tra amministrazioni e cittadini.
“Spesso e volentieri – ha detto Santangelo – le amministrazioni sono distanti anni-luce dai cittadini, mi piacerebbe vedere, in un futuro prossimo, una grande partecipazione da parte dei cittadini a quelli che sono i processi che poi vanno ad incidere sulla loro vita quotidiana, quindi dalle decisioni che riguardano l’ambiente in cui vivono, alle modalità di assegnazione delle risorse pubbliche”.
In coda al convegno i due deputati hanno incontrato il Prefetto di Trapani con il quale hanno parlato dell’ “affaire” sindaco di Alcamo. Recentemente la Palmeri aveva chiesto le dimissioni di Bonventre dopo la pubblicazione, da parte dei media, di alcune intercettazioni dalle quali si evincerebbe che l’elezione alla carica di sindaco potrebbe essere stata falsata da una vera e propria compravendita di voti.