La prossima settimana andrà in Aula. La Rocca: “La nostra isola deve puntare sul turismo per la rinascita”
L’albergo diffuso è quasi legge. Il ddl del Movimento Cinque Stelle, prima firmataria Claudia La Rocca, ha avuto il via libera dalla quarta commissione dell’Ars (che ha la delega anche al Turismo) e si accinge a sbarcare in aula, dove approderà la settimana prossima. Ancora da stabilire il giorno preciso, ma è certo che Sala d’Ercole tra il 9 e l’ 11 luglio si dovrà esprimere in merito. Se dovesse scattare il verde sarebbe la prima legge targata Movimento Cinque Stelle, a parte le norme licenziate dall’Aula in occasione della legge di stabilità.
L’albergo diffuso è un nuovo modo di concepire l’ospitalità, complementare al turismo tradizionale, che rilancia la fruibilità dei centri storici delle città e dei paesi e pone le basi per nuova occupazione.
Il progetto di legge, primo firmatario il deputato Claudia La Rocca, punta a dislocare gli alloggi per i turisti nelle abitazioni del centro storico, garantendo a pochi metri da essi la presenza di locali adibiti a spazi comuni per gli ospiti (ricevimento, sale comuni, bar, punto ristoro).
I vantaggi principali dell’albergo diffuso sono il recupero del patrimonio edilizio dei centri storici per ricavarne degli alloggi per i turisti e l’argine allo spopolamento dei piccoli comuni, spesso lontani dai circuiti turistici tradizionali.
La nascita degli alberghi diffusi punta inoltre a creare nuove opportunità occupazionali.
“In un difficile momento storico come questo – afferma Claudia La Rocca – è necessario dare un segnale di novità, di idee che guardino sia allo sviluppo, sia alla sostenibilità. Inoltre il nostro territorio deve puntare sul turismo per la sua rinascita. Come Movimento promuoviamo l’ospitalità diffusa, espressione del concetto di turismo sostenibile. L’iter di questo disegno di legge, proposto in maniera trasversale anche da altre forze politiche, dimostra che in parlamento si può lavorare bene su progetti che guardano il bene comune. Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Giancarlo Dall’Ara, promotore in Italia dell’albergo diffuso, nonché presidente dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, il dott. Michele Esposto, presidente dell’Associazione iBorghisrl, e tutti gli attivisti che hanno messo a disposizione le loro professionalità per il miglioramento del testo.”
“L’albergo diffuso – si legge nella premessa dell’atto parlamentare – accoglie il turista facendolo immergere nelle atmosfere autentiche della vita dei piccoli borghi e centri storici, aiutandolo a conoscere abitudini e usanze originarie, a vivere la quotidianità locale e a degustare prodotti enogastronomici tipici. Inoltre guarda alla salvaguardia dell’ambiente, al recupero urbanistico, alla valorizzazione delle tradizioni, dando al tempo stesso opportunità occupazionali e imprenditoriali, con ricadute positive sulle attività commerciali esistenti, nonché sui centri commerciali naturali”.
Nella stesura del ddl, come avviene per tutti gli atti presentati dal gruppo parlamentare M5S, sono stati coinvolti cittadini ed attivisti.
“La Sicilia – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – per le sue caratteristiche paesaggistiche e culturali potrebbe vivere di turismo. E’ doveroso, pertanto, che si cerchi di spingere in questo senso, creando le condizioni per lo sviluppo delle piccole e medie imprese”.
2 commenti
Sì, che esistesse la soluzione ricettiva dell’albergo diffuso è ben noto. Non si capisce cosa c’è scritto nella legge? Come viene regolamentato?
Più che la legge “albergo diffuso”, per la rinascita del turismo in Sicilia, ci vorrebbe una normativa che regola l’educazione ed il senso civico dei siciliani.
Ci vuole la rivoluzione dei cervelli.
Se il siciliano avesse il cervello per sfruttare il 10% delle risorse naturali che la Sicilia è stata dotata dalla storia e da madre natura potrebbe vivere da nababbo.
Ma per fare questo bisogna avere molto senso civico, educazione, collaborazione e mai invidia o gelosia, in poche parole “utopia”.