Il Movimento Cinque Stelle da tempo denuncia il pericolo di episodi come quello messo in luce dalla Digos a Siracusa. Per questo ha avviato una serie di accessi agli atti e predisposto un apposito progetto di legge fermo da mesi a palazzo dei Normanni.
“È la prova che ci avevamo visto giusto. Ora si punti al cuore del fenomeno, portando immediatamente il nostro ddl in aula“.
Stefano Zito, parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars, non è per nulla stupito della tegola giudiziaria abbattutasi sul Comune di Siracusa, con 13 ex consiglieri indagati per finte assunzioni che – secondo l’accusa – i vecchi inquilini di palazzo Vermexio facevano figurare in società di imprenditori compiacenti, al fine di ottenere i rimborsi dal Comune.
Per arginare il fenomeno Zito e gli altri 13 deputati Cinque Stelle hanno chiesto l’accesso agli atti dei Comuni di tutta la Sicilia e presentato un disegno di legge che mira a disinnescare eventuali truffe future.
“Crocetta e i capigruppo – afferma Zito – hanno l’obbligo morale di portare al più presto il disegno di legge in aula. A maggior ragione visto che le casse della Regione sono quasi vuote e che per l’attività legislativa rimangono pochi spiccioli. Il disegno di legge consentirebbe grossi risparmi ai Comuni. A Siracusa il meccanismo dei rimborsi alleggerisce le casse del Comune di circa 650 mila euro l’anno, cui vanno aggiunti circa 800 mila euro per i gettoni di presenza. Cifre che si gonfiano a dismisura, se moltiplicate per tutte le amministrazioni comunali isolane”.
Il disegno di legge che Zito mira a portare subito a Sala d’Ercole prevede sostanziali modifiche alla legge regionale 30 del 2000, sull’ordinamento degli Enti locali. Queste le principali: abbattimento della somma rimborsabile, che passerebbe dagli attuali due terzi della retribuzione del sindaco a un quarto, istituzione di controlli costanti, elargizione del rimborsi solo alle ditte in regola con il durc (il certificato di regolarità contributiva) ed iscritte alla camera di commercio. Ed ancora, erogazione dei rimborsi solo a consiglieri che non abbiano ricoperto il ruolo di titolare o amministratore unico nell’azienda da cui sono stati presi in carico nei cinque anni precedenti all’assunzione o a coloro che non abbiano fatto improvvise ed immotivate progressioni in carriera.
Intanto continuano ad arrivare alla sede del gruppo gli incartamenti richiesti con l’accesso agli atti.
“Quasi tutti i comuni – afferma Zito – hanno risposto e inviato voluminose documentazioni che stiamo vagliando. I casi sospetti li segnaleremo alla Procura”.