Si vuol cambiare il lo statuto del comune per raddoppiare il numero minimo delle firme necessarie per petizioni, proposte di delibera e referendum consultivi.
M5S Lentini-Carlentini: “Assurdo!” e rilancia” Piuttosto proponiamo strumenti più efficaci di iniziativa popolare da subito”
Si assiste in questi giorni all’ennesimo tentativo di rendere sempre più difficoltoso la partecipazione all’amministrazione della cosa pubblica da parte dei cittadini di Lentini.
Cerchiamo di ordinare un po’ le idee per chi non ha avuto modo di leggere cosa prevede lo statuto del comune di Lentini in merito alla partecipazione popolare. Solo così potremo capire meglio di cosa si sta parlando.
Lo statuto del comune prevede al capo V degli strumenti di iniziativa popolare quali:
- Petizione
- Proposta di Deliberazione
- Referendum consultivi
Tali strumenti devono obbligatoriamente essere inseriti all’interno dello statuto di un comune.
Ogni strumento prevede ovviamente un minimo di sottoscrizioni necessarie per essere esercitato e nel caso del comune di Lentini si parla di 50 firme per la petizione – 200 per la proposta di deliberazione e 1000 per indire un referendum consultivo.
C’è da dire inoltre che il regolamento per l’esercizio di questi strumenti è stato redatto ed approvato solo a giugno di quest’anno e che a quanto ricordi a Lentini non si è mai svolto nessun referendum consultivo, il che la dice lunga sulla tanto millantata “promozione” dell’esercizio al diritto di partecipazione alla cosa pubblica che il comune dovrebbe attuare.
Quello di cui si vuole discutere adesso è il fatto che la giunta comunale, su proposta della 1 commissione consiliare, ha deliberato di approvare la proposta di modifica dello statuto del comune che prevede il raddoppio delle firme necessarie per l’esercizio degli strumenti quali la petizione e la proposta di deliberazione che passano rispettivamente da 50 a 100 e da 200 a 400 senza oltretutto fornire adeguate motivazioni.
C’è da dire inoltre che quanto a partecipazione popolare a Lentini non siamo proprio all’avanguardia, nel senso che ad esempio in comuni come Parma possono addirittura firmare per le petizioni i residenti che abbiano compiuto 16 anno di età e non solo gli iscritti agli elenchi elettorali ( e quindi minimo diciottenni) come accade a Lentini ( addirittura a Carlentini firmano solo i trentenni).
Questo non è altro che un tentativo bello e buono per limitare ancora di più la partecipazione popolare, che, in un periodo di profonda sfiducia verso le istituzioni, andrebbe invece incentivato attraverso la promozione di iniziative atte ad informare i cittadini su come esercitare i propri diritti.
La proposta del MoVimento 5 Stelle consiste nel invertire la tendenza all’esclusione dei cittadini dalla cosa pubblica, offrendo al cittadino tutta una serie di strumenti partecipativi che hanno ben altra valenza rispetto a quelli attualmente previsti.
Dunque, invece di limitare o rendere difficilmente accessibili i diritti ai cittadini, bisognerebbe inserire strumenti di partecipazione diretta quali i Referendum propositivi ed abrogativi, l’eliminazione del quorum sui referendum, l’introduzione di bilanci partecipativi, strumenti già adottati in vari comuni quali Modena, Parma, Arezzo, Udine e cercare di prendere esempio da paesi evoluti quali la Svizzera dove l’esercizio degli istituti di partecipazione è all’ordine del giorno.
Il Movimento 5 Stelle propone dunque di modificare lo statuto comunale in ben altri termini ovvero introducendo BILANCIO PARTECIPATIVO, REFERENDUM PROPOSITIVI E ABROGATIVI, ABOLIZIONE DEL QUORUM, e la possibilità di firmare le petizioni a chi ha compiuto i 16 anni. E lo farà proprio utilizzando lo strumento della proposta di deliberazione, chiedendo ai cittadini di sottoscrivere ai prossimi banchetti la proposta di deliberazione IO PAGO IO DECIDO.
Chiede inoltre al consiglio comunale, in particolar modo all’opposizione ed alla parte di maggioranza che non vuole sottostare alle imposizioni di una giunta che ancora una volta dimostra di fregarsene dei cittadini, di votare CONTRO questa delibera scellerata che avrà come risultato solo quello di far allontanare ancora di più i cittadini dalla politica della città.
Inoltre promuoveremo dei SEMINARI gratuiti rivolti ai tutti quei cittadini che hanno voglia di comprendere come poter esercitare gli strumenti di partecipazione popolare.
1 commento
Ma perché non appoggiamo apertamente la richiesta dei dodici referendum radicali?