In preparazione un ricorso amministrativo contro la Regione
Trizzino: “Crocetta vuole testarne la pericolosità sulla pelle dei siciliani”
Il gruppo parlamentare M5S all’Ars a fianco dell’associazione antimafie Rita Atria per trovare nuove forme di lotta contro il Muos, al quale l’assessorato regionale Territorio ed Ambiente ha recentemente dato il via libera con il ritiro della revoca delle autorizzazioni ai lavori.
Deputati del Movimento ed associazione si incontreranno martedì prossimo per discutere i dettagli di un ricorso amministrativo contro la Regione, rea di aver arbitrariamente interpretato le risultanze dell’Istituto superiore di sanità, in base alle quali l’Ente ha dato il via libera agli americani.
“I siciliani – dice il presidente della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino – devono sapere che Crocetta ha deciso di riprendere i lavori sulla base di deduzioni teoriche. Come dire: sarà la pelle dei siciliani il test. Nella relazione dell’ISS si legge infatti della necessità di un’attenta e costante sorveglianza sanitaria della popolazione in considerazione della natura necessariamente teorica delle valutazioni effettuate. Per questo motivo, proseguono i tecnici, la relazione non può essere considerata determinante, in quanto non si è avuto il tempo necessario per effettuare studi approfonditi su dati certi, vista anche la documentazione incompleta ricevuta dagli USA”.
“Esistono – continua Trizzino – dei limiti ben definiti alla discrezionalità amministrativa. Un governo nell’esercitare il suo potere di scelta deve perseguire gli interessi pubblici e, qualora ve ne siano di confliggenti, questi devono essere raffrontati e comparati su basi oggettive e quanto più possibile certe, tanto più se entra in gioco la salute dei cittadini. L’avere deciso seguendo deduzioni teoriche è una violazione dei limiti alla discrezionalità. Se a questo aggiungiamo le implicazioni con il principio di precauzione, emerge ancor di più la gravità di questa decisione”.
L’ associazione Rita Atria proprio di recente ha fatto sentire la sua voce contro il Muos con una denuncia per falso in atto pubblico contro Gaetano Gullo, il dirigente regionale firmatario della revoca della revoca delle autorizzazioni regionali.