Incredibile emissione di bollette del servizio idrico cittadino per l’anno 2008 da parte del Comune di Lentini del tutto irregolari.
Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto decine di segnalazione dai cittadini riguardo alcune stranezze nella fatture relative al servizio idrico recentemente emesse; abbiamo acceso i motori, fatta qualche ricerca ed ecco cosa abbiamo scoperto!
Viviamo in una città strana, atipica, quantomeno originale, dove nulla sembra essere al suo posto, dove nessuno sembra voler fare in fondo il proprio dovere e dove anche i termini “normale amministrazione” sembrano riferirsi ad un concetto astruso e di nessun valore.
Il perché di una tale affermazione è presto detto: non c’è una attività cittadina (specialmente se afferisce alla pubblica amministrazione) che venga svolta in maniera limpida, chiara ed efficiente, quasi che si abbia il timore di infrangere un tabù.
Un esempio su tutti? L’acqua.
Cosa c’è di più semplice, limpido, trasparente e naturale dell’acqua?
Semplice no? Si attinge, si usa, si scarica e periodicamente si paga il servizio tramite una bolletta.E qui cominciano le stranezze. Le bollette arrivano, prima o poi arrivano sempre quelle, ma con 5 anni di ritardo cosicché al comune cittadino diventa veramente difficile ricordare se quel consumo possa essere congruo oppure no per quell’anno. E quindi iniziano i quesiti amletici. Dov’ero? Cosa facevo? Quanti metri cubi consumavo nel 2008?
Ovviamente non contenti di questo lieve disservizio si è pensato di aggiungere una nota surreale, così si scopre per esempio che il mio contatore, il tuo ma anche il suo e quello tutti i lentinesi sono (secondo le bollette) ubicati in via Ventimiglia (immaginate il groviglio di tubi e contatori). E’ un errore ovviamente, come con prontezza avverte su FaceBook il Comune stesso che tranquillizza comunque i cittadini della validità del canone idrico nonostante questo “piccolo” errore formale.
Ma le sorprese non finiscono qui.
In un crescendo di creatività chi ha redatto queste fantastiche bollette ha voluto strafare ed invece di inserire le cifre dei contatori, che certificano il consumo effettivo dell’acqua di ogni singolo utente per il 2008, ha ben pensato di copiare esattamente il consumo avuto nel 2007 (né una goccia in più, né una goccia in meno). Proprio così tutte le bollette del servizio idrico che il Comune di Lentini ha spedito ai cittadini per l’anno 2008 recano tutti la dicitura di consumo effettivo UGUALE a quello del 2007(anche se magari qualcuna giusta gli sarà sfuggita , forse). Quindi o tutti i cittadini hanno bissato i propri consumi idrici con una precisione da Guinness dei Primati o chiaramente in mancanza delle letture reali dei consumi si sono clonate le cifre dell’anno precedente. Logica vorrebbe che si propendesse per la seconda ipotesi, ma chissà è possibile che l’Amministrazione abbia trovato una soluzione creativa che sfugge al comune buon senso, ma DEVE a questo punto dare una spiegazione di tutto questo ai propri cittadini che potrebbero sentirsi truffati da chi governa la città.
A mettere la ciliegina sulla torta di questa strana storia di acqua, bollette pazze e consumi clonati, c’è il fatto che per avere questo capolavoro dadaista di tassa sull’acqua il comune ha pure pagato 30.023 euro alla nordica (ed a questo punto efficientissima) società Maggioli Tributi, con sede legale in Sant’Arcangelo di Romagna (RN) per “supporto alla riscossione tributi dei canoni idrici 2008-2011” come da Delibera/Determina n°22 del 11/07/2013. C’è da chiedersi veramente, dati i pessimi risultati finora avuti, cosa sarebbe arrivato nelle nostre case senza l’essenziale supporto tecnico di questa società specializzata in tributi? Meglio non pensarci.
Ora è chiaro che nonostante le circostanze farsesche di questa vicenda, la situazione è di una gravità assoluta. Per questo motivo come Movimento 5 Stelle Lentini-Carlentini, ma anche come semplici cittadini, chiediamo all’amministrazione di annullare tutte le bollette irregolari, di spiegare ai cittadini come sia potuta succedere una cosa del genere (chiarendo chi ha la precisa responsabilità di tutto questo), come mai si sono spesi 30 mila euro per la consulenza di una società di tributi che dà questo pessimo servizio e chiedere pubblicamente scusa ai propri cittadini risarcendo chi ha pagato dei tributi basati su dati impropri.
Non è possibile che per fare cassa si ricorra a questi stratagemmi, che potrebbero avere risvolti di natura legale di una certa rilevanza, con ulteriore aggravio per le casse del comune, e che si carpisca la buona fede della propria gente in questo modo indecoroso.
Crediamo quindi che la città abbia il diritto di sapere da chi la amministra il perché di tutto questo.
Adesso.
(La Redazione)