Una pioggia di finanziamenti messi a disposizione dallo Stato per gli istituti scolastici statali siciliani che rischia di tornare al mittente. Sono troppo stretti, infatti, i tempi previsti dal decreto del Fare (poi convertito nella legge numero 98 del 9 agosto del 2013) perché tutte le scuole che ne hanno bisogno possano utilizzare parte dei 16 milioni di euro stanziati da Roma per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole statali dell’isola.
Il decreto prevede infatti che l’assegnazione delle somme venga fatta con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca entro il 30 ottobre prossimo, sulla base delle graduatorie presentate dalle Regioni entro il 15 dello stesso mese. Per produrre in tempo tali elenchi, il decreto ha messo un altro paletto temporale agli Enti locali: dovevano presentare alle Regioni entro il 15 settembre progetti esecutivi immediatamente cantierabili di messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione straordinaria delle scuole. E tutto questo sulla base dei dettami del decreto di attuazione emanato dall’assessore regionale per la Pubblica Istruzione, Scilabra, il 4 settembre scorso.
In pratica gli Enti locali hanno avuto a disposizione soli 11 giorni per partecipare e produrre la montagna di documenti richiesti: progetto esecutivo, munito di tutti i visti, autorizzazione e pareri, stralcio del programma triennale delle opere pubbliche, da cui si evincesse l’inserimento dell’Intervento proposto.
La Sicilia sarebbe comunque in ottima compagnia in questa corsa contro il tempo. Anche regioni come la Campania, la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e la Sardegna, hanno avuto a disposizione tempi risicatissimi per ottemperare a tutte le prescrizioni ministeriali.
Per cercare di rivedere le scadenze e concedere margini più ampi agli Enti locali si sono mossi i deputati del gruppo parlamentare all’Ars del Movimento Cinque Stelle, con una interrogazione all’assessore per l’istruzione e per la Formazione. Altre iniziative sono in cantiere a Roma da parte dei deputai M5S di Camera e Senato. Oltre a cercare di capire se si può interloquire con il governo nazionale per far slittare i tempi di consegna delle istanze, I deputati chiedono di sapere se sia stata effettuata una stima delle scuole siciliane che hanno la necessità di accedere ai finanziamenti e quante di esse hanno progetti esecutivi già in essere.
“Dobbiamo parlare di decreto del Fare o del Non-Fare?”. Si chiede la deputata Claudia La Rocca. “Crediamo che il governo regionale debba necessariamente portare la questione a Roma. Quei soldi sono necessari alle scuole. Che senso ha stanziare soldi per poi non avere la possibilità di spenderli, facendoli così tornare al mittente? Infatti il mancato affidamento dei lavori entro il 28 febbraio 2014 comporterebbe la revoca dei finanziamenti. Si dovrebbe dare un senso e, soprattutto, rendere applicabili le leggi che si emanano”.
1 commento
Su questo punto si fa presto a pensar male.Sono sotto gli occhi di tutti le lungaggini burocratiche, che hanno da sempre rallentato la macchina amministrativa dei nostri comuni.partendo da questo punto ,risulta davvero inspiegabilmente i tempi cosi ristretti…..specchietti per le allodole!?!