Nelle scorse settimane, ai cittadini di Francofonte è stata recapitata la tassa sul servizio di depurazione delle acque del 2010. L’evento ha suscitato non poco scalpore e sicuramente protesta, soprattutto da parte di chi segue da anni l’incresciosa vicenda, ancora oggi irrisolta, del depuratore di c/da Martelletto, che vogliamo in breve ricordare.
Nei primi anni ‘90 l’amministrazione in carica aveva avviato il percorso progettuale per la realizzazione dell’impianto, ma nel 1996 si fermarono i lavori per contenziosi con la ditta aggiudicatrice dell’appalto. Con decreto 16 gennaio 2007 del dipartimento per l’Emergenza Rifiuti e tutela delle acque della Regione Siciliana, il Comune ottiene la somma di 1.571.135,49 euro per il completamento dell’opera. Successivamente l’UREGA (Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici) procede alla celebrazione di una nuova gara d’appalto conclusasi il 18 settembre 2009, il 30 ottobre del 2009 iniziano i lavori che si sarebbero dovuti concludere il 30 aprile del 2012.
A Gennaio 2013 il gruppo del M5S Francofonte, attraverso un comunicato stampa, risolleva la questione e promuove una petizione popolare affinché il depuratore venga attivato e messo al servizio della comunità. A questa protesta fa seguito la risposta dell’ex Sindaco Giuseppe Castania, spiegando le motivazioni che hanno impedito la consegna del depuratore alla cittadinanza, indicando il ritardo dell’accreditamento dei fondi regionali e la complessità delle opere da realizzare, come principali cause e inoltre ci informa che la D.L. concede delle proroghe spostando alla data del 30 Maggio 2013 la consegna dell’impianto sita in Contrada Martelletto.
In realtà, ad oggi, in seguito ad un sopralluogo, registriamo che il depuratore non è ancora in funzione.
Per questi motivi il gruppo del M5S di Francofonte, stupito dalla riesumazione di questa tassa, già in passato sospesa, per un servizio di cui il cittadino non usufruisce, decide di intercettare la regolamentazione del tributo, trovando riscontro nella recentissima sentenza della Corte Costituzionale nr. 335/08, che dichiara l’illegittimità dell’art. 55 comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota relativa al servizio di depurazione, è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi». Il Comune non può nemmeno invocare la legge n. 13/2009, cosiddetta legge “tampone” che ha consentito ai comuni di stabilire le quote da trattenere sulla base del piano di intervento adottato, poiché il contribuente potrebbe, in un prossimo futuro, trasferirsi altrove, motivo per cui non si comprende perché costui debba pagare in anticipo un servizio di cui potrebbe non usufruire.
Successivamente la Cassazione, con sentenza 6/5/10 n. 10958, avvisa che, se il servizio idrico, consistente nella somministrazione della risorsa idrica e nella fornitura dei servizi di fognatura e depurazione, manchi di uno dei suoi componenti, il canone, relativo al servizio non reso, non va pagato; inoltre con sentenza 12.04.2011 n° 8318, la Cassazione civile, sez. III, afferma come, a fronte del pagamento della tariffa, l’utente abbia il diritto di ricevere un complesso di prestazioni consistenti, sia nella somministrazione della risorsa idrica, sia nella fornitura dei servizi di fognatura e depurazione.
Apprendendo questi dati, il gruppo del M5S Francofonte decide di confrontarsi con l’attuale Sindaco che immediatamente raccoglie la voce del cittadino e approfondendo la questione, con l’arbitrio che la sua carica prevede, comunica la decisione: la tassa sul depuratore non si paga finchè il servizio non sarà attivo per tutta la cittadinanza.
Soddisfatti del risultato raggiunto, grazie alla collaborazione del Sindaco di Francofonte, riponiamo le speranze nell’attivismo che parte dal basso e scardina i vecchi sistemi di gestione del BENE COMUNE, tramite la DEMOCRAZIA PARTECIPATA.
2 commenti
Politici-Amministratori dalla mente corta ?
Vi segnalo la delibera della Giunta Comunale di Francofonte n. 102 del 13.06.2011 con cui si era preso atto della sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 01.10.2008 sollevando i cittadini dal pagamento del canone per i servizi di depurazione inesistenti. Appare alquanto strano che lo stesso dott. Salvatore Sarpi, a quella data abbia sottoscritto la delibera in qualità di Responsabile del servizio finanziario e oggi, in qualità di Responsabile dell’ufficio tributi, richiamando la normativa antecedente la Sentenza della Corte Costituzionale, abbia provveduto ad inviare ai Francofontesi gli avvisi di pagamento del Canone di depurazione per l’anno 2010.
IL SINDACO DI FRANCOFONTE SALVATORE PALERMO, IN PIAZZA QUESTA SERA HA RICONOSCIUTE VALIDE LE RIMOSTRANZE ESPOSTE IN MERITO AL CANONE DI DEPURAZIONE DAL MOVIMENTO 5 STELLE FRANCOFONTE, ED HA DECISO DI ANNULLARE IL CANONE, CITTADINI IL DEPURATORE CHE NON C’E’ NON SI PAGA!!