Sfiora anche la Sicilia l’ultimo scandalo della sanità campana che ha portato all’emissione di undici provvedimenti di custodia cautelare nell’ambito dell’aggiudicazione di gare d’appalto per la gestione di servizi pubblici nelle strutture sanitarie locali.
Nei confronti degli indagati sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo camorristico, turbativa d’asta e corruzione, aggravati dall’aver agevolato un clan camorristico.
Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi ci sarebbe – secondo quanto riportato dalla stampa – anche il gestore della Co.Lo.Coop., società cooperativa erogatrice di servizi ausiliari di supporto ai reparti nell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania. La Co.Lo.Coop, con decisione del Tar, era subentrata nell’erogazione delle prestazioni all’azienda ospedaliera etnea alla Seriana 2000 Soc., Coop. aggiudicataria dell’appalto.
Il MoVimento 5 Stelle ha segnalato fin da luglio scorso, all’assessore Borsellino, il turbolento passaggio da un appalto ad un altro, chiedendo lumi e accertamenti su una vicenda che rischia di assomigliare a quella campana e di avere risvolti giudiziari imbarazzanti per questo governo.
A supporto dei lavoratori erano state anche presentate dai deputati all’Ars due interrogazioni per tutelare il personale, nelle more della definizione del contenzioso, attualmente ancora sub iudice.
Gli sviluppi giudiziari ora potrebbero cambiare parecchio le carte in tavola.