Interpellanza urgente dei deputati del gruppo Parlamentare 5 Stelle dopo le dichiarazioni del presidente della Regione e dopo le affermazioni del ministro della Difesa Mauro.
“Crocetta non sia omertoso, faccia i nomi ed i cognomi di chi nei governi italiani si è succeduto per ben due volte ed avrebbe fatto pressioni su di lui per la vicenda del MUOS. Lo chiediamo per amore della verità ed in nome di un popolo, quello siciliano, che oltre al danno non merita di certo la beffa di essere stato merce di scambio tra Roma e Palermo”.
Il MoVimento 5 Stelle chiede immediata chiarezza sulla questione del radar di Niscemi dopo le ultime uscite pubbliche del presidente della Regione riportate dalla stampa e dopo le dichiarazioni del ministro della Difesa, Mauro, che ha affermato che la competenza specifica sul MUOS rimane delle autorità siciliane, che hanno preso le loro decisioni.
Per questo, con un’interpellanza urgente all’Ars, che porta la prima firma di Francesco Cappello, il gruppo parlamentare del MoVimento chiede a Crocetta i nomi di chi, dalle stanze del potere romano, avrebbe esercitato pressioni sul governo regionale e di chiarire dinanzi al Parlamento siciliano quali siano i rapporti tra il governo siciliano e il ministero della Difesa.
L’atto dei Cinque Stelle chiede inoltre che si faccia chiarezza in Aula anche sugli eventi che si sono succeduti sino ad oggi in merito alla revoca delle autorizzazioni, sulla controrevoca, sulla difesa della Regione dinanzi al TAR ed al CGA nei confronti del ministero della Difesa e sul parere reso dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Assessorato alla Salute regionale.
“Se Crocetta e Mauro – afferma Cappello – ritengono che la questione del MUOS sia una questione privata tra di loro, se ritengono che il Parlamento siciliano debba assistere come terzo incomodo alla battaglia delle dichiarazioni, si sbagliano di grosso. Non sarà certo il MoVimento 5 Stelle a consentirgli di trattare la Sicilia come contorno di una questione giuridica che non è affatto risolta. Venga in aula e ci riferisca su queste gravissime affermazioni. Il Parlamento regionale siciliano ha diritto di sapere e conoscere come sono andati i fatti. Una cosa è certa il MoVimento non consentirà che su questa vicenda dai contorni sempre più torbidi cali il silenzio. La battaglia continua”.