Si applichi la normativa vigente, come specificato dalla Corte Costituzionale
Altra fumata nera all’Audizione all’Ars senza l’assessore
E’ finita oggi all’Ars la questione Teseos, una delle cooperative, inserite nella Società Servizi Riabilitativi. per un’audizione congiunta tra la VI commissione (Sanità) e la V (Cultura, formazione e lavoro) per “due ore di ordinaria follia”, come le ha definite la deputata del M5S, Valentina Zafarana.
“Si è consumato oggi un atto – afferma Valentina Zafarana – di una tristissima farsa, tutta recitata sulle spalle dei lavoratori e a discapito di un servizio pubblico, rivolto a soggetti particolarmente fragili”. E questo dopo mesi di lavoro, tesi in prima battuta a far ritirare l’assurdo bando di alienazione delle quote della SSR (la società che ha avuto l’affidamento diretto senza avere i requisiti) emanato dall’ ASP, a far rispettare gli attuali livelli occupazionali in caso di alienazione, a ricordare come la c.d. “spending review” non si applichi ai servizi d’”interesse generale”, come in questo caso, insomma portando la reale soluzione a un problema che l’Assessorato ha pensato di risolvere nel modo più irresponsabile. Il tutto dopo continui solleciti supportati da atti e documenti posti all’attenzione del dirigente generale dell’assessorato, Dott. Sammartano, prima, dell’assessore Borsellino, a cui si riceveva come risposta solo rinvii, formali quanto evidentemente forzati assensi, promesse di approfondimento.
“E’ offensivo per i lavoratori – afferma Valentina Zafarana – che l’assessore Borsellino non si sia presentata per rispondere di quanto a lei in prima persona sollecitato, inviando un proprio delegato poco edotto della questione. E’ offensivo per i lavoratori e per le intelligenze di tutti coloro che hanno studiato approfonditamente la questione sentire ribadire motivazioni giuridiche prive di qualsivoglia fondamento e già smentite non solo dagli esperti a cui ci siamo rivolti, ma anche e soprattutto dal Giudice delle Leggi. Infatti, sulla base di una chiarissima sentenza della Corte Costituzionale, la n. 229/2013, è stato affermato il principio già più volte applicato da altri enti locali secondo cui le società che gestiscono servizi di interesse generale sono in primo luogo le società affidatarie di servizi pubblici locali”.
“E’ offensivo per i lavoratori – prosegue Valentina Zafarana – che nessuno tenga in considerazione le loro valide affermazioni e che nessuna risposta tecnica ed esaustiva sia stata ancora data dalla pubblica amministrazione interessata. Anzi, nonostante tutti i membri della commissione parlamentare riunita avessero notato la “strana” assenza della clausola di salvaguardia dei livelli occupazionali, le risposte del commissario straordinario dell’Asp di Messina sono state evasive e si sono sostanziate in un semplice riferimento alla circostanza che i legali da lui incaricati per esaminare la questione avessero ritenuto impossibile inserire tale tipo di clausola nel bando, ma le motivazioni fattuali o giuridiche a fondamento di tale inopinata scelta non sono state comunicate. In altre parole, è stato ritenuto sufficiente confermare, ad avviso del commissario, il parere negativo di uno studio legale privato – senza indicare le motivazioni di tale parere- per mettere a rischio oltre cento posti di lavoro”.
“Il servizio – prosegue la portavoce 5stelle – ora rischia di venire ridotto o addirittura annullato, cosa che i lavoratori TESEOS e l’utenza bisognosa devono sapere. Devono venire a conoscenza di come, a fronte di un generale assenso da parte dei deputati presenti, nessuno si sia preso la responsabilità di indirizzare la politica regionale verso la risoluzione definitiva e legittima sposando la richiesta di far ritirare il bando della vergogna e la risibile determina assessoriale che assoggetta la SSR alla normativa di revisione della spesa pubblica”.
L’onorevole Zafarana e il gruppo M5S chiedono ancora una volta che l’Assessore si assuma le proprie responsabilità e faccia un passo indietro applicando in maniera corretta e limpida quanto stabilito dalla normativa vigente, come specificato dalla Corte Costituzionale, tutelando così al contempo servizio, utenti disabili e lavoratori.