Il deputato Siragusa: “Non esiste graduatoria o documentazione che esponga tutti i progetti presentati ed approvati; il piano di riparto, considerando i “soggetti attivi” include anche i soggetti occupati; comuni di 100 abitanti e di 2.150 assimilati negli importi destinati… Un vero e proprio caos”
“Altre incongruenze e poca chiarezza nelle delibere di Giunta regionale. Questa volta sotto accusa la distribuzione delle somme destinate ai Cantieri di Servizi”. Così un’interrogazione all’Ars targata Movimento 5 stelle cerca di mettere ordine nel caos generato all’interno delle misure straordinarie nate per mitigare le condizioni di povertà mentre il piano di riparto, considerando i “soggetti attivi”, include anche i soggetti occupati, falsando le reali necessità dei territori interessati.
Nell’atto parlamentare, a firma del deputato Cinquestelle Salvo Siragusa, si evince come Comuni già beneficiari del Reddito Minimo di Inserimento non siano stati esclusi dal piano di riparto e quindi dai finanziamenti, nonostante la direttiva assessoriale del 26 luglio scorso evidenzi che “Tutti i comuni dell’Isola, ad esclusione dei comuni già fruitori del reddito minimo d’inserimento (…), possono ottenere finanziamenti per l’istituzione e gestione diretta di cantieri di servizi a favore dei soggetti disoccupati o inoccupati”.
“Manca del tutto la trasparenza amministrativa di cui si sente, purtroppo, solo parlare – continua il deputato Siragusa – infatti, non esiste alcuna graduatoria o documentazione che esponga tutti i progetti presentati ed approvati dagli uffici competenti”. Infine, l’interrogazione del M5s cerca di mettere ordine nella ripartizione delle somme per comuni. Attualmente, i comuni al di sotto dei 2.150 abitanti sono stati assimilati a comuni di gran lunga più piccoli, come ad esempio il comune di Roccafiorita che conta 151 soggetti attivi, con un riparto di 26 mila euro. “Mi chiedo come sia possibile – conclude Siragusa – assegnare una somma così alta per la realizzazione di un singolo progetto che coinvolge anche meno di dieci persone. E se, quindi, questo Governo non intenda intervenire affinché non vengano più equiparati comuni con pochissimi abitanti che difficilmente usufruiranno dell’intera somma ad altri che invece ne avrebbero maggiore necessità”.