“Si è preferito pensare a petrolieri e a proprietari di cave, tranne che ai siciliani”. I deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars archiviano come un’altra occasione persa la Finanziaria licenziata dall’Aula con il proprio voto contrario.
“Una manovra brutta nei contenuti e anche nella forma, che attesta un modo di lavorare molto approssimativo di questo Parlamento e, soprattutto, del governo, che porterà a cozzare contro il muro del Commissario dello Stato. La Finanziaria è stata riscritta direttamente in aula, a dispetto di quanto esitato in commissione Bilancio. Siamo certi che saranno molte le norme impugnate”.
Tra le poche cose da salvare in questa lunga maratona le norme sul fronte dei diritti civili, che portano benefici alla coppie di fatto, sia etero che gay, e l’essere riusciti a tirare fuori dal calderone della manovra il mutuo da un miliardo di euro che avrebbe condannato i siciliani a 30 anni di rimborsi.
“Se ne parlerà – dicono i portavoce– in seguito e con le giuste modalità, ma, soprattutto, sulla base di carte che ci diranno quali imprese saranno pagate con questi soldi”.