L’atto di indirizzo – che potrebbe riabilitare le costruzioni in zone parzialmente vincolate – approvato dal Consiglio Comunale, nonostante l’appello al sindaco di Palermo fatto dal presidente della Commissione Ambiente, Trizzino: “Il primo cittadino ci spieghi come fa a professarsi ambientalista e ad avallare pratiche del genere”.
Sanatoria selvaggia più vicina a Palermo. Il Consiglio comunale ha approvato oggi un odg su un parere del Consiglio di giustizia amministrativa che rischia rimettere in corsa gran parte delle decine di migliaia di pratiche di sanatoria per abusi commessi nel capoluogo. Non solo, l’atto di indirizzo, che invita l’amministrazione a tenere in considerazione il parere del Cga, darebbe anche il là alla rivisitazione delle pratiche già bocciate.
“E quello che temevamo – afferma Giampiero Trizzino – e che abbiamo tentato in tutti i modi di evitare. Dire che allucinante è dir poco. Con atti del genere non si fa altro che incentivare l’abuso e l’illegalità, senza che Orlando abbia mosso un dito per evitarlo. Anzi, della cosa è parte integrante, visto che l’odg, approvato da pochi intimi, quasi all’ultimo minuto e senza discussione, è stato proposto da esponenti del Mov. 139. Si vergogni”.
“Orlando – continua Trizzino – ha fatto orecchie da mercante anche davanti all’invito che gli ho fatto, con tanto di lettera ufficiale e nella sua veste di presidente dell’Anci, a stoppare l’ordine del giorno. E questo in attesa della legge che sto portando avanti all’Ars per fugare ogni dubbio interpretativo sugli abusi edilizi e permetterci di riallacciarci alla normativa nazionale”.
Il parere del Cga ,che rischia di sfregiare il volto di Palermo e dell’isola intera è il risultato del ricorso di un privato al presidente della Regione, che ribalta la normativa vigente ed “apre” alla sanatoria in zone parzialmente vincolate, contraddicendo anche una sentenza della Corte di Cassazione del 2009, che escludeva da sanatoria tutti quegli immobili costruiti ex novo, non solo nelle aree in cui insiste un vincolo di inedificabilità assoluta, ma anche in quelle aree in cui grava un vincolo di inedificabilità relativa. La pronuncia dei giudici cassazionisti ha inoltre precisato che per queste ultime gli unici interventi sanabili sono quelli edilizi di minore rilevanza, quali il restauro, il risanamento conservativo e la manutenzione straordinaria.
“Orlando ci spieghi – continua Trizzino – come possa pretendere di sventolare il vessillo dell’ambientalismo e contemporaneamente avallare pratiche di una barbarie inaudita. Sia chiaro, comunque, che noi non ci arrendiamo e metteremo in campo qualsiasi iniziativa per evitare ogni scempio”.
Il timore dei deputati del Movimento 5 stelle è che da Palermo il fenomeno possa tracimare in tutta la Sicilia. Anzi, è già successo ad Acireale, dove in questi giorni, facendo leva sul parere del Cga, è stato dato il via libera alla riapertura di 300 istruttorie.
“Il pericolo – dice Trizzino – è tutt’altro che remoto e porterebbe in direzione diametralmente opposta alla politica di azzeramento del consumo di territorio che va perseguita con feroce determinazione. E’ necessario correre subito ai ripari”.
1 commento
Sono un architetto dipendente di una Soprintendenza della Sicilia, voglio evidenziare che già tutte le Soprintendenze hanno rilasciato tante autorizzazioni in sanatoria ai sensi della L. 326/04 per abusi edilizi realizzati in zona vincolata paesaggisticamente (VINCOLO RELATIVO). A patto che l’istanza sia stata inoltrata al comune entro il 30/4/2004, data di entrata in vigore del Codice dei Beni Culturali. PERTANTO VOGLIO EVIDENZIARE CHE CHI HA FATTO ISTANZA PRIMA DI TALE DATA OTTIENE LA SANATORIA GLI ALTRI NO. QUESTO COMPORTA UNA DISPARITA’ DI TRATTAMENTO. C’è CHI SANA E CHI NO CON LA MEDESIMA LEGGE E CON UN ABUSO ANALOGO.
RIFLETTETE SU QUESTA DISPARITà