Palermo 18/02/2014
“Migliaia di potenziali trappole”. Il Movimento 5 stelle lancia l’allarme edilizia scolastica in Sicilia. Dei 3415 istituti ricadenti nel territorio siciliano si sa poco o nulla per quanto attiene ad agibilità, sicurezza e rispetto delle norme. E i dati conosciuti sono per giunta vecchi di un paio di anni.
Ad ammetterlo candidamente l’assessorato regionale all’Istruzione e della Formazione professionale in risposta ad un’ interrogazione del deputato all” Ars Salvatore Siragusa, che chiedeva lumi sull’anagrafe scolastica siciliana, sullo stato del rispetto delle normative in tema di edilizia scolastica e su quali iniziative si intendessero adottare per monitorare lo stato di messa in sicurezza degli istituti.
“La risposta della Regione – dice Siragusa – è stata veramente disarmante. In pratica ammette di avere tutt’altro che sotto controllo la situazione, mentre per quanto riguarda gli interventi futuri si avventura in una sequela di generici e vuoti faremo, provvederemo, senza un minimo di riscontri certi sulla programmazione”
Siragusa, assieme alle deputate alla Camera del Movimento, Giulia Di Vita e Chiara Di Benedetto ha visitato la scuola Bragaglia di Palermo , finita al centro delle cronache per il distacco degli intonaci dal tetto di due classi. I tre hanno visitato pure la vicina scuola media Cavour. Alla carenza strutturale dei plessi (l’istituto Cavour da qualche mese è addirittura chiuso a causa della fuoriuscita di liquami dal tetto) fa da contraltare la grande professionalità ed abnegazione del corpo docente.
“Colpisce – afferma Giulia Di Vita – la caparbietà e la passione del corpo docente dell’intero comprensorio: insegnanti orgogliose del proprio lavoro e dei risultati dei propri ragazzi che nella scuola hanno trovato il loro punto di riferimento insieme al quartiere tutto, grazie anche alle molteplici attività extracurricolari portate avanti. Lo dimostra il basso grado di dispersio5ne scolastica e il dispiacere dei genitori per i disagi che stanno vivendo loro e i loro figli”
Per risolvere i problemi della Bragaglia e delle altre scuole in questa situazione per la Di Vita è fondamentale la marcatura stretta dei cittadini sul Comune. ” I fondi ci sarebbero non resta che trovare la volontà politica. Non ci si può attivare solo quando si rischia la tragedia”.
“AI nostri occhi – afferma Chiara Di Benedetto – si è palesato il solito paradosso che accomuna molte delle scuole italiane: nonostante le condizioni strutturali precarie degli edifici, la carenza o, in alcuni casi, la totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte delle amministrazioni e di servizi essenziali quali i riscaldamenti, i docenti riescono a sopperire e a portare avanti, nonostante tutto, una didattica di qualità, facendo della scuola un punto di riferimento per l’intero quartiere”.
“Il Comune e la Regione – continua Chiara Di Benedetto – non possono ignorare la gravità del fenomeno. Da parte nostra c’è una grande attenzione verso questa problematica. Grazie ad un nostro emendamento al decreto del Fare è infatti possibile destinare l’ 8 X mille a interventi di messa in sicurezza e ristrutturazione di edifici scolastici”.