I portavoce all’Ars del Movimento hanno messo a punto tre emendamenti per evitare pesantissime ricadute sull’economia siciliana e sulle tasche dei siciliani, col taglio delle cosiddette pensioni d’oro e con la razionalizzazione della gestione della spesa e del personale della sanità. “Apprezziamo molto che anche Confindustria sia sulle nostre posizioni”.
“Così come è concepito, il mutuo è e resta una follia, e ci fa piacere che anche Confindustria lo abbia rimarcato. Proveremo a cambiare il ddl con alcuni emendamenti che puntano a trovare strade alternative all’inasprimento delle tasse”.
I portavoce del Movimento 5 Stelle all’Ars ribadiscono la netta contrarietà all’attuale formulazione del mutuo che rischia di ingessare l’economia dell’isola per le prossime generazioni.
“Ci fa piacere – dicono i parlamentari – che anche il mondo produttivo condivida le nostre perplessità. I debiti alle imprese vanno onorati, ma non sulla pelle dei siciliani, cosa che succederà con gli interventi messi sul tappeto che non consentiranno la diminuzione delle aliquote Irpef ed Irap per i prossimi 30 anni”.
Le strade alternative all’aumento (anche parziale) delle tasse, previste dal Movimento 5 stelle, si sono concretizzate in tre emendamenti, presentati oggi, che puntano 1) alla riorganizzazione delle pensioni “d’oro” regionali e dell’Ars, (praticamente il taglio degli assegni che superino di dieci volte l’integrazione al trattamento minimo erogato dall’Inps e che verranno ricalcolati secondo il sistema contributivo), 2) alla pratica del virtuosismo di bilancio, per destinare due terzi delle maggiori entrate e dei risparmi di spesa a neutralizzare l’incremento delle imposte e 3) alla razionalizzazione delle risorse sanitarie. In questo ambito viene prevista l’ottimizzazione del personale (che non potrà essere spostato dalle corsie all’amministrazione indiscriminatamente), della spesa per i farmaci e per le consulenze esterne.
“Senza questi correttivi – concludono i 5Stelle – oltre che in prospettive di sviluppo, la Sicilia perderà in credibilità”.
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Condivido tutto ma non dimentichiamo di proporre una commissione, partecipata anche dalle associazioni di categoria, di verifica della legittimità dei crediti.