Passa l’Odg della portavoce Valentina Zafarana (M5s) : “La ratio è quella di tutelare gli alunni disabili che vedono, ormai da tempo, ogni anno, sempre più ridotto il monte ore di attività di sostegno da ingiustificate logiche di spending review ”.
Diritto all’istruzione dei ragazzi diversamente abili, ok all’Ordine del giorno dei deputati Valentina Zafarana (M5s) e Vincenzo Vinciullo (Ncd), volto a difendere la possibilità di assumere insegnanti di sostegno a tempo determinato e indeterminato, prevedendo anche la possibilità di stabilire ore aggiuntive di sostegno. “La ratio – affermano i due deputati all’Ars – è quella di tutelare gli alunni disabili che vedono, ormai da tempo, ogni anno, sempre più ridotto il monte ore di attività di sostegno a loro spettante per legge da ingiustificate logiche di spending review ”.
Dunque, l’Ordine del giorno, che segue un’interrogazione presentata diversi mesi fa, suggerisce al governo regionale di far rispettare, da parte di quello nazionale, la sentenza della Corte costituzionale, n.80 del 26 febbraio 2010. La Corte precisa che i disabili “non costituiscono un gruppo omogeneo, in quanto vi sono, infatti, forme diverse di disabilità, alcune di carattere lieve ed altre gravi”, e per ognuna di esse “è necessario individuare meccanismi di rimozione degli ostacoli che tengano conto della tipologia di handicap specifico”. “In pratica, il contrario di quanto previsto dalla normativa vigente – continuano Zafarana e Vinciullo – che invece tende ad equiparare e quindi ad uniformare, inspiegabilmente, le provvidenze di legge finalizzate all’ autonomia e all’ inclusione, nonostante le diverse forme di disabilità, ponendo in essere una disparità di trattamento, in quanto proprio la gravità del deficit giustifica lo standard più elevato di tutela rispetto a quello minimo garantito per i disabili lievi, e ciò al fine di assicurare a tutti lo stesso diritto all’istruzione”.
“Prevedere, da un lato, un limite massimo nella determinazione del numero degli insegnanti di sostegno – concludono – e, dall’altro, l’eliminazione della citata possibilità di assumerli in deroga, crea un reale contrasto con il quadro normativo internazionale, costituzionale e ordinario, nonché con la consolidata giurisprudenza della Corte a protezione dei disabili”.