La prima sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta dal dottor Gianfranco Garofalo, come noto ha condannato a due anni e dieci mesi, con l’ipotesi di tentata concussione, il sindaco di Marsala Giulia Adamo, ex Forza Italia ed ex Udc.
L’accusa si riferisce a una vicenda che risale al 2005, quando la Adamo era presidente della Provincia di Trapani; secondo la Procura della Repubblica di Marsala, avrebbe indotto il dirigente del settore Affari sociali della Provincia, Ubaldo Augugliaro, a non versare i finanziamenti necessari al convitto per audiofonolesi di Marsala, fino a quando non fosse stato sostituito il rettore dell’ente, Anna Maria Adamo, con una persona di suo gradimento.
Il rettore in questione non fu sostituito ed effettivamente il Convitto non ricevette il finanziamento per l’anno 2004, pari ad € 140.000 circa. Secondo la Procura, la dirigente “era un soggetto non disponibile a tollerare intromissioni nella direzione dell’istituto”.
La dottoressa Anna Maria Adamo sarebbe stata costretta a dimettersi, a causa del blocco dei fondi. Pochi giorni dopo l’incarico andò alla professoressa Milena Vinci, da sempre vicina – politicamente – a Giulia Adamo, e le somme dovute furono sbloccate ed erogate. Sia in tribunale che in corte d’appello Giulia Adamo era stata assolta (in secondo grado era stata però riformulata l’imputazione dalla procura generale presso la corte d’appello in concussione).
La Corte Suprema di Cassazione aveva annullato la sentenza d’assoluzione rinviando ad altra
sezione della corte d’appello di Palermo per il prosieguo.
Ieri la decisione della corte che ha non solo condannato l’attuale Sindaco di Marsala Giulia Adamo ad una pena di anni due e mesi 10 ma ha anche deciso l’interdizione dai pubblici uffici. In seguito a ciò, in forza del Decreto Legislativo n.235 del 31 dicembre 2012 (c.d. legge Severino), il Sindaco di Marsala dovrà essere sospeso (ex artt.10 ed 11 del suddetto decreto legislativo) dal Prefetto di Trapani in quanto condannata per tentata concussione ad una pena superiore a due anni (pur in attesa del nuovo giudizio avanti la Corte Suprema di Cassazione). Conseguentemente dovrebbe essere l’attuale vice Sindaco Antonio Vinci ad assumere le 2 funzioni non essendo previsto un commissariamento.
Sarebbe un assurdità: la città verrebbe amministrata per quasi 2 anni da una persona non eletta dal popolo.
Come noto, con l’elezione diretta del sindaco (in seguito alla riforma del 1993) allo stesso è affidato il potere di nomina e revoca degli assessori. In sintesi, il sindaco eletto direttamente dai cittadini è chiamato a svolgere una pluralità di funzioni – è al contempo ufficiale del governo, vertice dell’amministrazione locale e capo di una maggioranza politica – e diviene la figura centrale dell’amministrazione. Le implicazioni di questa riforma sono state di grande impatto e non si riducono al solo livello politico locale, in quanto si inseriscono in un più ampio processo di riforma dei meccanismi della rappresentanza e del potere esecutivo.
I cittadini, in seguito al famoso ballottaggio, hanno scelto Giulia Adamo e non certamente i suoi assessori.Vista la gravità del reato (tant’è che la legge prevede l’interdizione dai pubblici uffici e la sospensione) ed in forza delle superiori considerazioni, il Meet up “Marsala 5 Stelle” chiede le immediate dimissioni del Sindaco Giulia Adamo.
2 commenti
Tutti stanno chiedendo le dimissioni della Adamo Quello che fa strano è che l’art che il m5s sicilia ha condiviso è stato scritto da Giuseppe Gamdolfo, ex pd, ex idv, ex Marsala è tua,ex lista Ingroia, ex chi più ne ha più ne metta e adesso promotore del nuovo meetup Marsala 5 stelle e che si fa fotografare sul GDS come portavoce 5 stelle……. non so se essere allibito o sconcertato….
Condivido in pieno il commento dell’amico Linares. I 5 stelle devono fare molta attenzione a chi imbarcano perché Marsala è piena di personaggi mossi esclusivamente da ambizione personale