Tutto quello che non avresti voluto vedere e tutto quello che non avresti voluto sentire dal Capo del Governo. Racconto di una strana vigilia di Ferragosto di una consigliera comunale del Movimento 5 Stelle.
Sono stati necessari due giorni per metabolizzare la visita del Premier Matteo Renzi a Termini Imerese e solo adesso riesco a esprimere una mia opinione, togliendo qualsiasi forma di pregiudizio, e cercando di mettere nero su bianco quello che ho visto e a cui ho partecipato.
Ho volutamente partecipato perché se viene in visita il capo del Governo devi essere presente, non soltanto perché il ruolo istituzionale di Consigliere Comunale lo richiede, ma soprattutto perché hai promesso ai tuoi concittadini e ai tuoi elettori che sarai i loro occhi e le loro orecchie dentro le segrete stanze di quel palazzo.
Mi avvio e trovo una Termini silenziosa e blindata, quasi irreale, il caldo è soffocante e c’è molta umidità, entro nel Palazzo Comunale e mi fanno notare, come sempre, di essere arrivata per prima e puntuale . All’interno del palazzo c’è fermento. Un carabiniere indispettito ci guarda e chiede a me e all’altra Consigliera del Movimento, Eleonora Corpora, chi siamo e perché ci ritroviamo lì. All’inizio i controlli sono scrupolosi e vi è molta attenzione a chi accede, poi all’interno delle sale del Comune entra chiunque: galoppini del Sindaco, amici del Sindaco, amici degli amici del Sindaco,condannati per truffa ai danni del comune, fidanzate, cugini , parenti di parenti, ex consiglieri , ex deputati. Riconosco ovviamente i big : quali Pippo Russo con signora , il senatore Lumia con codazzo e figlia , Sonia Alfano, i Sindaci del circondario come Lapunzina e Culotta (qui Magda preferisce il ruolo da Sindaco che da deputato) e assessori vari come la Vancheri. Ho davanti la sedia vuota del Presidente Crocetta che arriverà in ritardo a incontro quasi concluso.
Il Premier, come già preannunciato dal Sindaco arriverà con molto ritardo. Noi siamo all’angolo della Sala La Barbera, una fornace che oggettivamente non può contenere tutta questa gente; mi auguro solo che gli affreschi del La Barbera, restaurati da poco, non abbiano risentito di tutto ciò. Stenio, Stesicoro, Ergotele , dall’alto assistono a questa scena che ai miei occhi appare surreale. Chissà cosa ne penserebbero loro, veri padri di questa terra. Soprattutto Stenio, strenuo difensore dei nostri beni che a rischio della vita ostacolò il governatore Verre che, come Matteo, arrivava da Roma ma senza elicottero.
Finalmente , dopo quasi due ore di attesa, Matteo arriva e ce ne accorgiamo dall’applauso che lo precede. E’ accompagnato da Del Rio , Poletti e Faraone . Il Sindaco lo accoglie ovviamente ringraziandolo e citando una lettera dello stesso Renzi sulla vertenza fiat dell’otto agosto 2012, quando era ancora sindaco di Firenze. Illustra che il Pil del mezzogiorno è 0, 12 e in Sicilia 0,45, dopo la chiusura della Fiat. Elenca poi gli amari numeri di questa vertenza 875 cassa integrati, 459 posti persi ecc., poi cita lo sforamento del patto di stabilità che è stato fatto responsabilmente e volontariamente per le opere pubbliche e infine dopo avere illustrate le famose grandi opere e consegnato tutto nelle mani del Buon Matteo, unico presidente del consiglio mai venuto a Termini Imerese, lascia la parola ai sindacati che siedono intorno a quel tavolo.
I sindacati illustrano la storia dello stabilimento, la produzione delle auto, l’altissima qualità raggiunta nel 1983. Matteo chiede quindi che auto si producesse in quell’epoca e il sindacalista FIOM Mastrosimone risponde la Panda. “Ah la Panda!” dice Renzi e qui faccio un salto indietro con la mente. Matteo ha la mia età, quindi nel 1983 aveva 8 anni come me. A quel tempo andavo a mare a Torre Battilamano e mi divertivo a vedere quella distesa chilometrica di Pande multicolore; chissà se lui sa realmente cosa significa dire “Panda “ a Termini Imerese?
L’incontro continua , gli viene consegnato un plico con la storia di tutta la vertenza e giustamente tutte le sigle sindacali vogliono intervenire . Dandogli del tu i sindacalisti lo ringraziano per la sua presenza, citano che prima di lui era venuto solo Scajola, e Matteo dopo avere udito quel nome storce il viso e lo contrae (non capisco perché, oggi mi sembra che PD e PDL filino d’amore e d’accordo, io continuo a non vedere differenza…ma questa è un’altra storia , e lì mi verrebbe pure da dirgli: “Sai Matteo, proprio sopra la tua testa, c’è Cicerone che difende Stenio al Senato romano, quel Senato che tu con le tue riforme hai praticamente annullato e fatto diventare per soli pochi e non letti da popolo”).
Si va avanti: i sindacati vogliono risposte immediate, vogliono date, vogliono un calendario con delle tappe fisse e soprattutto non vogliono assistenzialismo. Interviene quindi un Sindaco del territorio (non sono riuscita a capire il nome ma il Sindaco Burrafato ne esalta le qualità) che nega totalmente la vocazione turistica di questo territorio asserendo che la vocazione dello stesso è solo industriale. Successivamente prende la parola la Presidente del Consiglio di Termini Imerese che lancia una sfida al Premier confutando di base quello che ha appena detto il Sindaco precedente ed evidenziando la forza delle risorse umane e culturali del territorio. Da qui Renzi comincia a spazientirsi! E’ diretto, ha premura, al terzo sindacalista che vuole prendere parola, lo stoppa e chiede concretezza , tanto da affermare “è sempre la stessa storia che raccontate”. Comincia il Suo intervento e le sue prime parole sono: “Io vado nei luoghi che sono in difficoltà, ma non sono un demiurgo, nessuno può risolvere i problemi dell’Italia dal di fuori ma soltanto gli italiani rimboccandosi le maniche”. Quindi adula con maestria le capacità e le qualità tecniche degli operai di Termini Imerese; quindi per lui a Termini si devono fare le auto, ma al limite si può anche puntare sulla chimica verde, come già discusso con Crocetta a Gela. S’incespica sul progetto Grifa ( non ricorda il nome, ma solo il numero degli eventuali occupati). Poi comincia a sciorinare motti : “ Dobbiamo sconfiggere la cultura della rassegnazione”,”Non si può essere sempre negativi e lamentarsi”,” Se ti lamenti sempre non fai altro che prendere a schiaffi l’aria”,”la colpa è di tutta la classe dirigente”, “smettiamola con la cultura di dare sempre la colpa agli altri” “Mah..le ipotesi turistiche per carità..ma siamo realisti un hotel a 5 stelle non ce lo vedo in quella zona”. Eh no Matteo , non ci sta proprio. Mi verrebbe da chiedergli: ma tu ci sei mai stato? Hai mai visto quegli 8 km di costa? Hai mai respirato quel mare? Hai mai fatto il bagno in quei luoghi dove oggi si smaltisce il percolato? Ed è proprio sul turismo che il premier dà il meglio di sé : “questo paese non può vivere di turismo, anche perché non lo sa fare e non sappiamo sfruttarlo ” . Questa frase pronunciata dall’ex sindaco di Firenze non solo crea in me sgomento , ma fa apparire surreale non solo l’incontro finalizzato alla vertenza FIAT ma tutta la “questione Italia”, il bel paese , con 8.000 km di coste e il 70% del Patrimonio dei beni culturali dell’ intero pianeta. Poi ritorna a parlare di FIAT e dice che quando ha presentato la Jeep Renegade (perché Matteo ha avuto anche l’impudenza di presenziare ad una manifestazione per la nuova auto che non è più FIAT ma FGA, azienda che è praticamente sparita dall’Italia) ha parlato con Marchionne e ha avuto “il sentore che adesso sono più aperti” (sigh!!) Invita quindi il Sindaco di Termini Imerese a seguire gli eventuali tavoli per altre aziende internazionali e di tenerlo aggiornato. E qui la domanda mi sorge spontanea: ma allora cosa è venuto a fare oggi a Termini Imerese?
Il Premier continua a parlare anche di altra produzione, sottolineando che bisogna “produrre qualsiasi cosa possa essere prodotta”, ma quando un sindacalista chiede degli ammortizzatori sociali lo zittisce e gli sottolinea che è il 14 agosto e che è venuto a Termini per sottolineare il suo interesse per il territorio e che altrimenti sarebbe potuto essere con i “piedi dentro la sabbia”. Io nella mia testa continuo a pensare che per essere appunto qui il 14 agosto quantomeno delle risposte concrete a domande legittime dovrebbe darle, altrimenti si tratta di semplice passerella. Infine, gli viene proprio chiesto della famosa fabbrica cinese Brilliance e Matteo risponde “ no , non la vedo adatta al territorio, ho analizzato il progetto”. Fine incontro, fine forse di tutto, fine forse anche di quelle poche speranze riposte in questo torrido 14 agosto 2014. E prima di andare via ribadisce che tornerà il 7 novembre e che nel frattempo vuole e pretende i “selfie di tutti i cantieri che verranno avviati”.
Ecco forse la chiave di tutta questa storia sta proprio nella parola selfie, nell’autoscatto con sorriso: selfie con il premier, selfie del premier e selfie di cantieri. In fondo un selfie è proprio guardarsi allo specchio e compiacersi e Matteo si piace e si compiace molto.
Ai primi accenni di selfie da parte di altri consiglieri comunali sono andata via.
Ciao Matteo e quando ritornerai il 7 novembre mi ritroverai nuovamente ad aspettarti e spero che stavolta mi sarà concessa la parola; ovviamente ti darò anche io del Tu, perché in fondo siamo entrambi del 1975.
Manuela Sinatra, Capogruppo consiliare – M5S Termini Imerese