In due giorni (dalla mattinata di lunedì 13 Ottobre alla tarda sera di martedì 14), i cittadini paternesi sono stati spettatori “Paganti” della commedia tra le due più alte cariche istituzionali della città; ovvero il Sindaco Mauro Mangano e il Presidente del Consiglio Comunale Laura Bottino. L’argomento? L’aumento dell’addizionale comunale IRPEF dallo 0,2 x 1000 all’aliquota massima imponibile per legge (0,8 x 1000).
Cos’è l’addizionale comunale irpef? L’addizionale comunale IRPEF è una imposta istituita nel 1998 e successivamente modificata tra il 1999 e il 2007.L’aliquota viene stabilita da ogni Comune fino a un limite massimo dello 0,8%. L’Irpef è pagata da tutti i contribuenti, fatta eccezione per quelli che sono già soggetti alle imposte sui redditi delle persone giuridiche, a quelli che possiedono solo redditi esenti Irpef (o redditi soggetti a tassazione separata) e contribuenti che possiedono un reddito imponibile Irpef inferiore alle soglie minime contemplate.
Facciamo un esempio concreto: l’unica fascia di reddito che non paga questa tassa è quella che va da 0 a 10000 euro. Già da 10001 in poi paga dai 20 euro annui (scorsi) agli 80 attuali. Per le altre fasce con redditi superiori a 15000 euro la tassa passa da 30 euro a 120 euro, per quelli sopra i 20000 euro-passa da 40 a 160.
Si capisce bene che questa è una vera e propria mazzata nei riguardi di larghissima parte della popolazione: con i lavoratori dipendenti e pensionati i primi ad essere vittime certe di questa batosta.
E’ gravissimo quello che è accaduto in questi giorni, su ipotesi (tra l’altro smentite dal segretario comunale) di un presunto dissesto, gli uffici che non danno risposte esaustive in merito al vero stato economico dell’ente e se aggiungiamo la mancanza di un assessore al bilancio da un anno a questa parte ed il fatto che tutto il consiglio (chi ha votato in modo favorevole e chi no) si sia accorto solo dopo alcuni giorni la votazione dell’atto che c’erano fondi non calcolati prima, mentre il Sindaco afferma l’esatto contrario, capiamo come tra gli amministratori locali vi sia la confusione più assoluta sullo stato dei conti dell’ente.
Cosa ha fatto il MoVimento 5 Stelle:
data l’importanta del tema, la leggerezza con la quale la vicenda è stata affrontata e soprattutto l’atteggiamento adottato dai protagonisti della vicenda, che invece di portare in piazza il tema e spiegare la situazione ai cittadini, hanno preferito un botta-e-risposta a suon di comunicati stampa, contrari allo spirito di trasparenza e condivisione che dovrebbe animare dei buoni amministratori, noi cittadini prestati alla politica, abbiamo chiesto (ed ottenuto) la collaborazione dei portavoce all’ Assemblea Regionale Siciliana, presentando tramite loro un’interpellanza urgente per fare chiarezza sull’argomento, chiedendo
“[…]se le autorità adite, non intendano promuovere una verifica
sulla regolarità e legittimità dell’attività sopra indicata, attraverso
l’invio dei preposti ispettori dell’assessorato presso gli uffici
comunali di Paternò interessati alla predetta questione, al fine di
garantire la reale trasparenza degli atti amministrativi sopra indicati e
se del caso di assumere tutti i provvedimenti conseguenziali.”
Con tale atto parlamentare, primo firmatario il portavoce Francesco Cappello, chiediamo la verifica di regolarità e legittimità dello stato patrimoniale in cui versa il bilancio del Comune di Paternò.
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