“La grazia è arrivata, finalmente ecco le deleghe. Speriamo servano a qualcosa. Ora si pensi a governare e non a litigare per i soliti squallidi interessi di bottega. Il ritardo nelle attribuzioni conferma, comunque, ove ce ne fosse bisogno, come le nomine siano state fatte solo per appartenenza e non per competenza”.
I deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle commentano così la notizia che interrompe la stagnazione ai vertici della Regione. “Le nomine – dicono i parlamentari – andavano fatte non solo in base ai curricula, ma anche alla luce degli incastri dettati dal decreto Monti, di cui si doveva tenere conto prima di sottostare ai dictat dei partiti, cosa che potrebbe aver portato le persone sbagliate al posto sbagliato. Vorremmo capire, ad esempio, che impulso possa dare all’Agricoltura un avvocato penalista”.
I Parlamentari 5 Stelle entrano anche nel merito della ultima gravissima uscita del Presidente della Regione sulla presenza di mafiosi nelle istituzioni. “Parole dirompenti – dicono – ma che pronunciate da lui ormai hanno perso quasi di significato e lo dimostrano le pochissime reazioni che le sue frasi, ancorché pesantissime, hanno suscitato. Che ci siano mafiosi all’Ars è possibilissimo e siamo i primi a chiedere che si faccia luce su queste frasi: venga in commissione a fare i nomi o li faccia in Procura, renderebbe un servizio sicuramente più efficace alla lotta alla mafia dei suoi roboanti proclami che purtroppo cozzano spesso con i fatti, come testimonia la recente votazione per l’abolizione del vitalizio ai mafiosi, quando lui non votò e la sua maggioranza votò vergognosamente contro”.