Commento a caldo del deputato regionale saccense del Movimento 5 Stelle Matteo Mangiacavallo, a seguito dell’approvazione dell’emendamento al testo del DDL 913/A “Autorizzazione per l’esercizio provvisorio per l’anno 2015”, votato all’unanimità dall’Assemblea Regionale Siciliana, che punta alla conservazione del patrimonio termale siciliano.
“L’emendamento rivisto in II Commissione e approvato con la legge di esercizio provvisorio – dichiara il deputato Cinquestelle – serve a dotare il governo regionale degli strumenti necessari per poter tamponare le esigenze urgenti della società Terme di Sciacca Spa in liquidazione; sanare, quindi, la situazione debitoria relativa al pagamento delle utenze.
Tale intervento, sebbene votato anche dal mio gruppo poiché rivolto nella direzione di tutelare il patrimonio termale e finalizzato ad evitarne il depauperamento, non rappresenta che l’ennesima situazione tampone che serve a superare una fase che, ci auguriamo, non debba ripresentarsi nuovamente nel breve periodo.
Acquisita presto la certezza che le Terme di Sciacca possano azzerare i propri debiti attraverso lo stanziamento che, adesso, dovrà essere decretato dal governo Crocetta, e chiuso dunque questo increscioso capitolo, occorre programmarne un futuro degno di tale nome.
E’ totalmente illogico proseguire con la gestione di un bene di importanza strategica per i saccensi attraverso una società che si trova in uno stato di liquidazione, che significa “chiusura” di una struttura che funziona a tutti gli effetti, attendendo la pubblicazione di un bando sul quale ci sono parecchie remore, soprattutto da parte nostra. La Regione siciliana sciolga il dubbio sul suo cronico disinteresse verso le Terme di Sciacca e affidi il “traghettamento” alla gestione definitiva, che avverrà attraverso una manifestazione di interesse seria, ad un ente che possa assicurarne una provvisoria ma di tipo ordinario. Senza questa possibilità, se l’emendamento di oggi supererà indenne lo scoglio di eventuali impugnative, ci ritroveremo a dover tappare altri buchi, frutto delle scelte scellerate della politica regionale negli ultimi anni“.