Si è svolto ieri, presso Palazzo d’Orleans, un incontro tra il sindaco di Sciacca, Fabrizio di Paola, e il presidente della Regione Rosario Crocetta per fare il punto della situazione sulla questione relativa alle Terme di Sciacca. Fra gli altri, era presente anche il deputato regionale del M5S, Matteo Mangiacavallo: “Avevo mal digerito il rinvio della riunione con la deputazione locale organizzata dal sindaco – commenta Mangiacavallo – ma ho accolto con piacere il suo invito a presenziare all’incontro col presidente. Poi, l’episodio spiacevole, condiviso con la collega La Rocca Ruvolo, di sentirsi respingere dalla segreteria di Crocetta perché la riunione era “tecnica”, salvo poi constatare che i soggetti presenti erano esclusivamente politici. L’unico tecnico a mio avviso, che poteva e doveva partecipare, ovvero il commissario delle Terme, non era stato neppure invitato”.
“Ma tralasciando la nota polemica sull’incontro di ieri – continua il deputato regionale – ciò che lascia basiti è come, con due telefonate, il presidente Crocetta pare abbia fatto un passo avanti. Dopo aver ricevuto la prima, che sembrava quasi attendere prima di muoversi, ha fatto la seconda, chiamando il direttore dell’ASP di Agrigento Ficarra. Decisamente poco visto che abbiamo perso mesi, oltre che gli ultimi anni e anche l’attuale stagione turistica. Non possiamo credere che nessuno aveva avuto il tempo di telefonarsi prima di questi ultimi giorni. Un po’ di colore che sa di farsa a condimento dell’improvvisazione e della superficialità con la quale viene gestita la vicenda Terme dal governo regionale”. “Alfano è stato determinante – ironizza Mangiacavallo rispetto alla prima telefonata effettuata da Crocetta – perché è venuto a Sciacca proprio per telefonare al presidente, visto che a Roma non prendevano i telefoni”.
“Le soluzioni messe sul piatto, anche se arrivano con estremo ritardo, hanno il loro fascino – conclude Matteo Mangiacavallo – l’idea di chiudere la situazione debitoria della Terme di Sciacca Spa e con essa il fallimento della politica regionale degli ultimi anni, sarebbe come una liberazione per la nostra città. E’ auspicabile che l’usufrutto sui beni di cui gode la Terme di Sciacca Spa si riunisca alla nuda proprietà di cui è titolare la Regione. A quel punto, visto che mi piace sognare, vorrei che la Regione cedesse i beni termali ai cittadini saccensi e che la politica andasse via, definitivamente, da quello che è il nostro patrimonio più grande”.
“Tornando a ieri, la soluzione avanzata da Ncd per l’affidamento della gestione dello stabilimento all’ASP sembra essere stata accolta con favore dal direttore Ficarra ma assisteremo vigili alla sua realizzabilità nei prossimi giorni. E’ dura avere ancora un minimo di fiducia verso una svolta che non arriva mai e non se ne comprende neppure il motivo. O forse si, quando a governarci sono gli umori del momento e le telefonate dell’ultima ora”.
In chiusura, il deputato saccense risponde agli stessi esponenti locali di Ncd: “Invito il gruppo Ncd a verificare quanto da me proposto riguardo le Terme; le azioni consigliate magari non saranno percorribili per Ncd ma sono di certo proposte di buon senso che ne loro ne il governo regionale hanno mai voluto prendere in considerazione“.