Negati dal segretario generale i resoconti delle sedute del 2014 alla deputata regionale Valentina Zafarana. “Spiegazioni non convincenti, specie se si pensa che altre amministrazioni li hanno concessi senza problemi”.
Verbali delle commissioni consiliari top-secret al Comune di Messina. Il segretario generale di palazzo Zanca, Antonio Le Donne, ha infatti risposto picche alla richiesta, avanzata dal meetup locale, tramite la deputata all’Ars Valentina Zafarana, di poter visionare le copie dei resoconti delle sedute svolte nel 2014.
I verbali delle commissioni “non pubbliche”, infatti, secondo il dirigente comunale diventerebbero automaticamente affari privati che riguardano esclusivamente i consiglieri comunali e, pertanto, non sarebbero divulgabili.
Una risposta che ha lasciato interdetti gli attivisti del meetup e la parlamentare, che tramite una diffida in preparazione, annunciano l’intenzione di voler adire, ove occorresse, anche le vie legali per entrare in possesso delle carte.
“Questa motivazione, assieme alle altre forniteci – afferma la deputata, non ci convince per nulla, anche perché altre amministrazioni isolane, cui questi documenti sono stati richiesti non hanno avuto nessun problema a fornirceli. Perché, quindi, questo rifiuto? Non vorremmo che dietro a questo ‘no’ si possa nascondere un altro caso di gettonopoli”.
Ciò che preoccupa il Movimento è il modus operandi del Comune “ben lontano dai valori di trasparenza e legalità dell’amministrazione pubblica”.
E’ di tutta evidenza, secondo il meetup, il carattere strumentale delle obiezioni addotte, atte solo a rallentare o, addirittura, a bloccare le istanze di coloro che vogliono solo vederci chiaro su ciò che fanno i rappresentanti del popolo nell’esercizio delle loro funzioni.
“Ci stupisce soprattutto – dicono gli attivisti del meetup – che questa risposta arrivi dalla stessa amministrazione che col neo sindaco Accorinti il 25 giugno del 2013, con un’azione fortemente simbolica, aveva rimosso le barriere di accesso al Comune a simboleggiare la ritrovata trasparenza e partecipazione, valori ora ‘opacizzati’ da azioni a dir poco discutibili come queste”.
Ad Accorinti il meetup chiede una forte presa di posizione sulla vicenda.
“Diamo per buono – dicono gli attivisti – che il sindaco non abbia avuto modo di conoscere la risposta del suo segretario. Vogliamo però sapere da che parte sta, dalla parte dei cittadini o dalla parte di burocrati che interpretano i regolamenti ad uso e consumo di interessi diversi da quello, primario, della trasparenza?”