Ci dispiace, i “grillini” e la marmellata sono ancora due rette parallele. La stampa, che ha creduto di beccare la giunta Cinquestelle di Ragusa con le mani affondate nel classico barattolo, per via di un inesistente auto-aumento di stipendio, ha preso l’ennesimo abbaglio. E, purtroppo, come spesso accade, è un abbaglio a nove colonne, o quasi. “Gridato” a testate quasi unificate, anche a livello nazionale, a sancire l’errata convinzione che, ebbene sì, i “grillini” sono come gli altri.
E tutto questo mentre in Sicilia infuriano i veri scandali, con politica e cronaca nera che si intrecciano con preoccupante frequenza, e a Roma risboccia Mafia-capitale e tornano, bipatisan, a tintinnare le manette.
Per la stampa (o almeno parte di essa), però, il “grillino” che aumenta il suo stipendio e quello della sua giunta è lo scandalo degli scandali, una notizia troppo ghiotta per lasciarla morire lontano dai riflettori. Poco importa se l’aumento è solo la doverosa correzione (taciuta) di un errore contabile, che all’’avida’ giunta ragusana ha sottratto emolumenti dovuti per due anni. Poco importa se quella stessa “ingorda” giunta, sin dal suo insediamento si è autoridotta lo stipendio (come quasi nessuno nella politica ha mai fatto) per finanziare servizi sociali e il welfare.
Per la stampa, evidentemente, i ‘grillini’ non possono non essere come gli altri. In mancanza di scandali veri, eccone servito pertanto uno farlocco, con una notizia parzialmente giusta, raccontata nel modo più sbagliato possibile. Con una piccola verità che veicola una grandissima bugia. Strombazzare di aumento quando riprendi il tuo, dopo esserti accorto di un errore, è corretto quasi come parlare di appropriazione indebita se raccogli il portafoglio che ti è scivolato dalla tasca. E’ condannare alla sedia elettrica nemmeno per un divieto di sosta. Per trovare amministratori e politici che approfittano del denaro pubblico per gonfiare le proprie tasche, pregasi suonare altrove. In casa Cinquestelle la stampa troverà tutt’altro. Chiedere, per conferma, a Patrizio Cinque, che per i primi sei mesi alla guida di Bagheria non ha beccato un solo euro. O ai deputati regionali e nazionali M5S, che con i loro soldi finanziano le imprese. La stampa se ne faccia una ragione. I “grillini” non sono come gli altri. Le loro mani e il barattolo della marmellata finora non si sono incontrati e, come le rette parallele, probabilmente, non si incontreranno mai.
Tony Gaudesi
Responsabile Comunicazione M5S ARS