Ieri il Tar ha dichiarato infondato il ricorso dei Comuni limitrofi la costa del Canale di Sicilia. Ora altri 8 nuovi pozzi tra Gela, Licata e Ragusa
“Il contestato protocollo tra Crocetta e l’Eni del 6 novembre scorso, grazie anche al famigerato art. 38 dello Sblocca Italia di Renzi, comincia a produrre tutti i suoi effetti negativi”. Parla così il presidente della commissione Ambiente all’Ars, il deputato del Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino, a seguito della sentenza del Tar del Lazio che proprio ieri ha dichiarato infondato il ricorso dei Comuni limitrofi la costa del Canale di Sicilia, aprendo di fatto alle trivellazioni in mare e a terra. Contro il protocollo, ricordiamo che il M5S ha presentato oltre a due mozioni, votate favorevolmente in Aula, a firma delle due deputate Angela Foti e Valentina Palmeri, anche un disegno di legge, nonché due proposte di referendum: uno consultivo ed uno abrogativo, entrambi approvati in commissione Ambiente ed ancora in attesa di essere discussi in Aula.
“Crocetta, che ricordiamo durante la campagna elettorale siglò l’impegno con Greenpeace a non trivellare, – aggiunge Trizzino – apra gli occhi e faccia immediatamente marcia indietro, perché in questo modo consegna la Sicilia alla devastazione del mare e delle coste”. “E’ inconcepibile che al 2015 si debba ancora parlare di estrazione di fonti fossili – continuano Angela Foti e Valentina Palmeri – quando il mercato energetico fornisce ormai alternative ecosostenibili riconosciute a livello mondiale, capaci di garantire anche il mantenimento dei livelli occupazionali”. Interviene anche il sindaco a Cinquestelle di Ragusa, Federico Piccitto: “Purtroppo i comuni non hanno voce in capitolo in questa vicenda in quanto costretti a subire passivamente quelle che sono le indicazioni dell’art. 38 e le concessioni rilasciate dalla regione. In questo modo i sindaci vengono privati della possibilità di perseguire un modello di sviluppo diverso da quello che Renzi e Crocetta si ostinano a favorire”. “Crocetta e la sua Giunta – conclude il presidente della IV commissione Trizzino – dimostrano per l’ennesima volta di essere assolutamente distaccati dai valori di protezione dell’ambiente e della salute dell’uomo”.
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Invito tutti a vedere questo video dove esperti e ricercatori spiegano la presenza di pockmarks nei fondali del canale di Sicilia e su come essi possono rendere pericolose le attività di ricerca di idrocarburi:
https://www.youtube.com/watch?v=B9YKFQLm_s8
Il convegno è stato organizzato dal M5S e si è svolto il 5 novembre 2014 a Roma (aula Tatarella Montecitorio). BUONA VISIONE