Appena terminato il vertice in Prefettura, si attende adesso una convenzione tra Comune e privati. Presente anche la deputata regionale M5S Valentina Palmeri: “Continueremo la nostra battaglia per rendere fruibile gratuitamente questo luogo incantevole”.
E’ appena terminato il vertice convocato dal prefetto Leopoldo Falco che ha avuto come Odg il libero accesso alla Tonnara di Scopello. Presenti il sindaco Nicolò Coppola, la Soprintendente ai beni culturali Paola Misuraca, il vice presidente Peppe Fausto e la deputata regionale M5S Valentina Palmeri. Durante l’incontro sono emersi pareri diversi mentre ognuno dei partecipanti avanzava delle proposte. E’ emersa, comunque, la volontà comune di lavorare ad una convenzione tra il Comune e la proprietà della Tonnara (che attraverso i secoli è sempre stata privata). “Purché – puntualizza la deputata Palmeri – l’accesso resti libero”. Questo è il diktat della Cinquestelle che, da mesi ormai, insieme a diverse associazioni e comitati, portano avanti questa battaglia. Intanto, da domani, l’accesso torna libero; scadono, infatti, i termini della sospensione dell’ordinanza comunale che prevede l’accesso gratuito alla Tonnara di Scopello.
“Ho espresso subito il mio apprezzamento all’operato del sindaco – afferma Palmeri – ed ho subito precisato di rappresentare quell’ampissima parte di società civile che rivendica il libero passaggio alla fascia demaniale della tonnara, sperando che la mia presenza non venga ricondotta a speculazioni politiche, «populismi», «ignoranza», «poco rispetto per l’ambiente», come ha fatto una certa retorica superficiale, offensiva, in mala fede e portatrice di interessi privati, in questi giorni, contro chi difendeva le ragioni del libero passaggio”. “Infatti, – continua Palmeri – rispetto alla questione, il M5S dal 2013, con i mezzi politici che gli competono, le associazioni (tra cui c’era, parlo al passato, legambiente) e i comitati ambientalisti già dagli anni ‘90, portano avanti questa battaglia, vantando un approccio al problema di tutela storica e ambientale e di rispetto delle leggi. Al primo posto abbiamo messo sempre la tutela, il rispetto e la conservazione della storia del luogo”.
“Con tanto di documentazioni e articoli alla mano – prosegue la Cinquestelle – ho continuato il mio intervento facendo un excursus sulle norme e sul diritto dei cittadini, che è chiarissimo al riguardo; e di tutti i principali eventi che hanno scandito questa battaglia, sin dai suoi albori, con le associazioni che denunciavano le iniziative di tipo turistico speculativo dei proprietari, nel ‘94 e nel ‘96, iniziative concretizzate anche in progetti presentati al SUAP del comune che avrebbero stravolto il luogo da tutti i punti i vista”. Si legge nei comunicati di allora: «il progetto è sempre il solito: privatizzare tutta l’area, impiantando uno stabilimento balneare all’esterno e utilizzare gli edifici a scopo turistico-ricettivi», e ancora «già nel ’96 vi era stato un tentativo, poi fallito, di privatizzare tutta l’area, trasformando l’antico sito in un impianto balneare, di giorno, e di notte in discoteca».
Chi ha condotto questa battaglia per il libero accesso è quindi ben consapevole che si parla di un’antichissima tonnara risalente al XII secolo e di faraglioni che nel 22 febbraio del 2013 sono stati oggetto di candidatura ufficiale a divenire patrimonio dell’umanità attraverso la protezione dell’Unesco, ma anche di luoghi attraverso i quali la gente è passata liberamente per secoli. Quel luogo si è prestato anche ad essere scenografia cinematografica.
“Alla luce di tutto questo, – conclude Valentina Palmeri – non è normale che insista questa speculazione, operata dagli stessi proprietari della Tonnara. Speculazione che viene denunciata anche sui maggiori siti dedicati alle informazioni turistiche. Fra l’altro, posso dire che l’attuale limite di capienza viene applicato in maniera del tutto arbitrario, visto che, come ho potuto osservare con i miei stessi occhi, a volte è un vero e proprio pollaio, e non è possibile neanche appoggiare un telo tanto le persone sono ammassate. Questo è business e non tutela”.