La parlamentare Cinquestelle: “Svendere il patrimonio e regalare al settore privato il bacino di utenti, sembra questa la volontà del governo Crocetta che sta uccidendo il sistema delle Ipab”.
Sui pesantissimi problemi che vivono le Ipab siciliane, è appena intervenuta in Aula la deputata del Movimento 5 Stelle Angela Foti. “Ancora una volta – afferma la Cinquestelle Foti – questo governo regionale e la maggioranza che lo sostiene mostrano totale indifferenza rispetto ai disagi che gravano sulle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in Sicilia, le stesse Ipab che ogni giorno svolgono importanti funzioni nell’assistenza agli anziani e agli inabili”. “Le Ipab – aggiunge la parlamentare – soffrono, ormai da anni, di un deficit finanziario cronico che mette a repentaglio le attività svolte”.
“Sono centinaia i dipendenti che non ricevono gli stipendi da mesi, se non addirittura da anni – denuncia da Sala D’Ercole la Foti – e, nonostante ciò, quasi la totalità di loro continua a svolgere il proprio lavoro non interrompendo i servi resi ai più deboli”.
“Abbiamo anche presentato un emendamento – continua la parlamentare – destinato alla copertura finanziaria degli stipendi ai dipendenti delle Ipab ma come è facile immaginare, l’emendamento è stato bocciato, lasciando a bocca asciutta centinaia di lavoratori, con la rassicurazione che a breve verrà presentata dal governo la legge di riforma del settore. Promessa che si reitera di Finanziaria in Finanziaria e che Crocetta promette da ormai 3 anni, attesa addirittura da più di 15 anni, e della quale non si vede nemmeno l’ombra se non solo qualche roboante proclamo che resta inchiostro sui giornali”.
“Non crediamo – conclude Foti – che questa riforma arriverà a breve in Aula e crediamo invece che la volontà del governo sia quella di uccidere il sistema delle Ipab, svendendo il patrimonio e regalando al settore privato il bacino di utenti delle Ipab”.
Gli stessi dipendenti delle Ipab, attraverso una petizione indirizzata al Presidente della Repubblica ed una lettera ai 90 deputati all’Ars, avanzano richieste specifiche. Così si legge: ”ciò che ha contribuito ad imbrigliarci in una ragnatela perniciosa e distruttiva, intessuta da scelte opportunistiche e spietate che riconducono la grave crisi economica di questi Enti ad una sterile polemica politica, ad una guerra contro le Ipab e contro chi si occupa di esse”. L’obiettivo dei dipendenti è quello di “denunciare le ingiustizie e le speculazioni, difendere il posto di lavoro, il futuro, la vita, perché tutte le vite valgono allo stesso modo”.