“In questi giorni stiamo assistendo al susseguirsi di dichiarazioni entusiastiche da parte del Sindaco e di molti deputati messinesi sul ‘salvataggio’, dato ormai per definitivo, dell’ospedale Piemonte nelle mani del’Irccs e del Policlinico. In realtà, l’assessore Gucciardi sembra ancora esserne all’oscuro e dallo stesso Ministero non sono giunte né autorizzazioni né deroghe per l’accorpamento, peraltro con modalità non condivise e non immediatamente applicabili sotto il profilo sanitario”.
Tuonano così i Portavoce del MoVimento 5 Stelle, Valentina Zafarana e Francesco D’Uva, sulle ultime novità circa il nodo cruciale del salvataggio dell’Ospedale Piemonte.
Secondo i due deputati, questo è il classico modus operandi della politica a Messina dove il direttore generale dell’AOOR Papardo Piemonte, con una semplice delibera (n.602 del 16/09/2015), riesce a disporre lo svuotamento del Piemonte e, di fatto, ne decreta strumentalmente la chiusura.
“A Messina ci sono dei ‘salvatori’ subito pronti a cantare vittoria e ad approfittare dei locali del Piemonte, a “cadavere ancora caldo”, dove non si capisce come un pronto soccorso (propriamente detto) possa esistere senza i reparti ad esso associati”, hanno sottolineato D’Uva e Zafarana.
Proprio la deputata regionale, in questa ultima settimana, ha avuto modo di parlare direttamente con l’assessore Gucciardi e leggere la delibera del direttore Vullo. “Ormai – ha commentato – non mi chiedo più chi stia dicendo la verità ai cittadini messinesi, ma chi stia mentendo di più. Ci troviamo di fronte a un disegno preordinato di chiusura dell’ospedale, agevolmente confutabile, punto per punto, e ad una interpretazione ‘pro domo sua’ della normativa. Con il termine ‘salvare’ si prendono in giro i messinesi senza che nessuno abbia fatto finora piena luce sulla reale natura giuridica del presidio derivante dall’accorpamento e su come questo processo dovrà avvenire”.
A dar manforte alle parole della deputata, anche il PortaVoce alla Camera Francesco D’Uva che sottolinea come, dall’analisi di questa vicenda, “emerge la chiara volontà di un sistema politico-affaristico che ha progressivamente indebolito un ospedale pubblico, causando deliberatamente tagli a livello strutturale, di organico e assistenziali, con l’unico scopo di spianare la strada ai paladini di un vuoto ‘salvataggio’ del pronto soccorso. Noi ci batteremo ancora, senza sosta, perché al Piemonte rimanga un vero e proprio pronto soccorso così come previsto dal decreto Balduzzi. I fatti parlano chiaro. La cittadinanza ha la necessità di veder mantenuto un presidio ospedaliero così importante, e situato in una posizione strategica. Di certo non abbasseremo la guardia davanti al solito sistema marcio che prima causa il problema e poi propone la soluzione a proprio uso e consumo”.