I titolari della aziende chiedono alla Regione di opporsi ad un eventuale stop.
No allo stop della legge del M5S sugli appalti pubblici. Gli imprenditori siciliani provano a difendere con i denti la legge recentemente varata dall’Ars che promette di ridare fiato ad un sistema al collasso, grazie a ribassi più contenuti e allo stop all’infiltrazione della criminalità organizzata. Oggi una nutrita rappresentanza di loro si è incatenata davanti all’assessorato Infrastrutture, prima di essere ricevuta dall’assessore Pizzo per sollecitare la difesa da parte del governo regionale della legge Cinquestelle, dopo che è rimbalzata la notizia di una richiesta di chiarimenti da parte di palazzo Chigi all’ Assemblea Regionale Siciliana .
“Il timore – afferma Sergio Tancredi – primo firmatario della legge è che per ragioni politiche si proceda ad una impugnativa della legge che farebbe ripiombare nella disperazione tutti gli operatori del settore, vanificando la possibilità di rilancio del comparto”.
La nuova norma ha già determinato un sensibile contenimento dei ribassi che con la precedente legge avevano raggiunto il 40%, con conseguenti enormi problematiche per le aziende.
“Da rimarcare – sottolinea Tancredi – che con la nuova norma i partecipanti alle gare sono aumentati sensibilmente, confermando che l’auspicio di un incremento di competitività era corretto e che si tratta di una norma che stimola la libera concorrenza, ampliando la platea dei soggetti che possono aspirare all’aggiudicazione”.