I parlamentari Cappello e Rizzo avvertono: “Nel caso in cui gli enti preposti non dovessero intervenire, si procederà alla denuncia alle autorità competenti”. Si tratta del Cimitero monumentale, della Villa comunale, del Palazzo Seri, conosciuto come Palazzo delle Magnolie, e della Balconata Ventimiglia.
Catania, 1 ottobre 2015 – “In grave pericolo buona parte del patrimonio culturale pubblico ed alcuni beni immobili privati dichiarati d’interesse a Caltagirone”. Così denunciano i deputati del Movimento 5 Stelle Gianluca Rizzo, alla Camera, e Francesco Cappello all’Ars. I due parlamentari Cinquestelle e gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Caltagirone chiedono l’intervento urgente della Soprintendenza di Catania e del Ministero per i beni e le attività culturali a Roma.
“Si tratta di situazioni – afferma il deputato alla Camera Rizzo – che richiedono un intervento immediato ed urgente, stante la violazione degli obblighi di legge previsti dal “Codice dei beni culturali”. “In particolare – aggiunge l’altro deputato del M5S,. Francesco Cappello – si tratta del Cimitero monumentale, opera dell’architetto Nicastro realizzato nella seconda metà dell’800; della Villa comunale, realizzata anch’essa nella seconda metà dell’800; del Palazzo Seri, conosciuto come Palazzo delle Magnolie, bene immobile privato ma d’interesse storico artistico e ricadente nel centro storico di Caltagirone dichiarato patrimonio Unesco, e per questo, infatti, vincolato e dichiarato d’interesse; ed infine, della Balconata Ventimiglia, anch’essa in condizioni di abbandono e a rischio deterioramento”.
“Il patrimonio culturale – continua Rizzo – possiede, prima di tutto, un valore identitario della stessa comunità, e quindi quello sociale; la conservazione, la protezione, la preservazione dell’integrità dello stesso è un principio fondamentale per promuovere lo sviluppo della cultura, come previsto dalla stessa costituzione e come recita anche l’art. 4 del dlgs 42 del 2004, nel quale si precisa che le funzioni di tutela sono attribuite al Ministero”.
“Nel caso in cui gli enti preposti non dovessero intervenire, – conclude Cappello – si procederà alla denuncia alle autorità competenti”.