E’ un silenzio surreale ed assordante quello del mondo politico e delle Istituzioni a commento di un’operazione, denominata “Duty Free” che ieri, nella mattinata, ad Agrigento, si è conclusa con 13 ordinanze di custodie cautelari per un giro di reati che includono truffa, corruzione e falso.
Interviene il M5S Sicilia per complimentarsi con le forze dell’ordine, con la Procura e gli inquirenti per l’ottimo lavoro svolto.
“Possiamo definirla come la risposta del mondo giudiziario a chi dubitava che tutto fosse fermo – dichiara Matteo Mangiacavallo, deputato regionale del M5S – Quanto avvenuto oggi rappresenta un’iniezione di fiducia per tutti coloro i quali, come noi, continuano ad avere massima fiducia nel sapiente lavoro, bistrattato e poco remunerato, svolto dalle forze dell’ordine ogni santo giorno. A loro vanno i nostri ringraziamenti e la nostra riconoscenza”.
Tra gli “arresti eccellenti” anche quello dell’imprenditore Marco Campione, presidente della Girgenti Acque e quello di Pietro Pasquale Leto, direttore dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento. “Ci lascia sgomenti il coinvolgimento dei vertici dell’Agenzia delle Entrate, Istituzione che dovrebbe controllare e far applicare la legalità e che invece, nel caso specifico, faceva il contrario – continua Mangiacavallo – E’ l’indice negativo che esiste un sistema marcio, totalmente marcio, marcio fino all’osso. Se quanto rappresentato dall’accusa sarà confermato ci aspettiamo una pulizia degna di tale nome, a tutti i livelli. Quella pulizia che il mondo politico, assente e stranamente silente in questa vicenda, non ha ancora voluto fare. Tutti i partiti, Movimento 5 Stelle escluso, tengono dentro indagati e condannati e questi poi, in Parlamento, fanno pure le leggi che i cittadini dovrebbero osservare. Tutto assurdo”.
Il deputato regionale Matteo Mangiacavallo ha prodotto oltre 25 atti parlamentari per un ritorno alla gestione pubblica dell’acqua nel libero consorzio di Agrigento e più volte, col gruppo del M5S Sicilia, è entrato in conflitto con il presidente della Girgenti Acque. “Non ci stupisce che tra le accuse rivolte a Marco Campione possa trovarsi anche quella d’aver assunto la figlia del direttore dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento in cambio di favori. Sarebbe una prova provata di quanto affermato dal procuratore Fonzo, ovvero che la Girgenti Acque si comporta come un “assumificio”. Su questo aspetto abbiamo chiesto di tutto e di più e restiamo fiduciosi, oggi meglio che ieri, nell’ottimo lavoro che sta svolgendo e saprà svolgere la magistratura. Siamo convinti, quanto loro e più di loro, che quanto accaduto in questa operazione rappresenti la punta dell’iceberg di un sistema che va smantellato dalla base”.
“Le ricadute di questo sistema marcio pesano esclusivamente sui cittadini e sulle famiglie del nostro libero consorzio – conclude Mangiacavallo – che con le fatture dell’acqua, giusto per citarne una, pagano probabilmente anche le spese di tanti “favori” al politicante di turno. Vorrei invitare i “complici” di questo sistema a ritornare sui loro passi e a lasciare il campo. Quanto accaduto ieri deve farli riflettere e ricredere. Vorremmo tornare alla gestione pubblica dell’acqua, ora e subito, e con l’acqua pubblica anche ad una gestione sana dei beni comuni”.
2 commenti
Dal 2007 ad oggi non faccio altro che predicare il pensiero laico contro Girgenti Acque e non solo, per dimostrare, carte alla mano, ciò che hanno combinato in provincia di Agrigento con la gestione dei servizi pubblici essenziali, quali acqua e rifiuti, pagandone dei salatissimi prezzi personali e familiari.
Io ho denunciato, come è risaputo, in tutte le sedi, giudiziarie ed istituzionali, scrivendo persino al Presidente della Repubblica, truffe e corruzioni varie ed eventuali, facendo nomi e cognomi; due anni fa, addirittura, e me ne è testimone il giornalista de L’Espresso, Maurizio Zoppi che pubblicò un articolo a tal proposito, feci espresso riferimento alla dazione da parte di Girgenti Acque di posti di lavoro, in cambio di favori, da parte di soggetti appartenenti al’Agenzia dell’Entrate, della Questura ed anche dell’INPS di Agrigento e così via, oltre che dei soliti ‘scontati’ politici.
Posti di lavoro presso Girgenti Acque, in cambio di illegali detassazioni ed illegali sgravi.
Sul giornale di cui sono vicedirettore, Primo Piano News, abbiamo addirittura pubblicato un lungo elenco di figli, parenti ed amici, di funzionari pubblici e/o politici che sono stati assunti da Marco Campione, l’azionista di maggioranza che oggi, dopo l’ultima sospetta acquisizione della Voltano spa, una società a totale capitale pubblico, detiene addirittura il 65% delle azioni di Girgenti Acque.
Si tratta, come hanno correttamente svelato la Procura ed il Tribunale di Agrigento, di un insano mercimonio garantito a e da Campione da chi lo avrebbe dovuto controllare e sanzionare e non l’ha fatto, in cambio di posti di lavoro e tangenti.
Adesso, il Campione è stato arrestato, proprio per le segnalazioni del sottoscritto e non solo.
Nel caso della più disgraziata provincia d’Italia, quella di Agrigento, si tratta di posti di lavoro e soldi in cambio di omessi controlli che hanno portato alla lievitazione delle tariffe idriche che sono non meno del quadruplo della media nazionale, a fronte di servizi pessimi e della violazione di tutti quanti i diritti dei cittadini utenti, bersaglio di ingiusti ed illegali distacchi di acqua ed addirittura di distacchi dalla rete fognaria.
Anche il Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, a proposito delle numerose vicende giudiziarie che riguardano Marco Campione e Girgenti Acque, recentemente è stato oggetto di un’interrogazione presentata da 25 parlamentari nazionali di 5 Stelle, primo firmatario il senatore Michele Giarrusso. Il Diomede deve rispondere davanti alla Commissione Nazionale Antimafia per il fatto che per 3 anni consecutivi, lui ed i suoi predecessori, hanno lasciato operare Marco Campione, che gestisce un miliardo di euro di servizi pubblici essenziali, senza certificazione antimafia, dopo che lo stesso, tra l’altro, è stato condannato in via definitiva, nel 2012, per dei gravi reati contro la pubblica amministrazione, falso e truffa in relazione alla costruzione dell’Ospedale di Agrigento con calcestruzzo depotenziato.
Anche il Prefetto di Agrigento è stato chiamato a rispondere di questo e di tanto altro ancora, relativamente ad esempio all’affidamento del servizio di accoglienza per immigrati di Lampedusa, senza gara, e per di 10 milioni di euro.
In quest’ultimo caso anche il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha chiesto ufficialmente dei chiarimenti alla Prefettura di Agrigento.
Salvatore Petrotto
Direttore del periodico agrigentino Primo Piano News
Alla luce degli ultimi sviluppi (annullamenti di Tribunale del Riesame di Palermo e della Corte di Cassazione) verrebbe da dire che si trattava di un gran polverone e nulla più. Forse è arrivato io momento di riflettere a lungo prima di sparare a zero due secondi dopo che si apprende una notizia della giudiziaria?