Le elezioni per le presidenze di commissione dell’Ars
“Ha vinto la spartitocrazia, la meschina divisione dei posti di potere tra i partiti, a prescindere da competenze e meritocrazia. Punto”.
“I deputati del Movimento 5 stelle all’Ars commentano così il rinnovo della presidenze delle commissioni che hanno estromesso Giampiero Trizzino a favore di Mariella Maggio (Pd).
“Dentro queste mura – dicono – non esiste altra regola che occupare tutti i posti di potere, a dispetto del bene della Sicilia e dei siciliani. Ci conforta il fatto che per questa gente sono gli ultimi giri di giostra. I siciliani, anche col Crocetta quater, hanno visto abbastanza e alla prossima scadenza elettorale sapranno come dargli il benservito”.
“Chi parlava di inciuci e manovre orchestrati dal M5S – continuano i parlamentari M5S – è servito. Queste elezioni dimostrano, ove ce ne fosse stato bisogno, che queste prassi sono totalmente estranee al nostro Dna. Il più grande rammarico, ora, è che il prezioso lavoro portato avanti in tre anni verrà distrutto. Perché è questo quello che succederà. Tutti i disegni di legge in corso si bloccheranno e ce n’erano alcuni quasi al capolinea, attesi da oltre trent’anni, come quello dell’edilizia. La nostra presidenza della quarta commissione evidentemente era scomoda e l’aver bloccato diverse sanatorie, sicuramente non ci avrà favorito. Noi, comunque, andiamo avanti per la nostra strada, certi che le regole e i principi e non gli interessi personali, prima o poi avranno la meglio”.
Il M5S esce dal giro delle presidenze dopo essere uscito dall’ufficio di presidenza dell’Ars (dopo la fuoriuscita di Venturino dal Movimento) dove è stato fatto di tutto per non farlo rientrare.
“La nostra presenza dentro la stanza dei bottoni – affermano i deputati – sarebbe stata scomodissima. Saremmo venuti a conoscenza di carte che avremmo fatto immediatamente diventare pubbliche e non sempre questo è un bene per chi amministra il potere”.
La presidenza non cinquestelle della commissione Ambiente (una delle più produttive dell’Ars) avrà anche una ricaduta sulle casse dell’Assemblea: Giampiero Trizzino, come tutti i deputati cinquestelle che ricoprivano ruoli all’interno delle commissioni, infatti rinunciava all’indennità prevista per la presidenza, per un risparmio complessivo per l’Ars valutabile in tre anni in oltre 70 mila euro (che vanno ad aggiungersi agli altri 230 mila circa restituiti dallo stipendio di Trizzino).
A Trizzino va il grazie di tutto il gruppo parlamentare, degli attivisti e simpatizzanti del Movimento.
“Ha guidato la commissione con grande competenza e abnegazione, cose che nessuno potrà mai negare. Vedremo cosa saprà fare chi gli succede. Siamo molto curiosi”.