“Nulla di diverso da ciò che ci aspettavamo, una presa in giro da parte dell’assessore Gucciardi e del presidente Crocetta che se ne lavano le mani e lasciano assoluta autonomia ai manager di Papardo e Irccs”. Questa la sintesi offerta dalla deputata del M5S Valentina Zafarana sulla seduta tenutasi stamane in VI commissione all’Ars e trasmessa anche in diretta streaming per volontà della parlamentare 5 Stelle, per esprimere il parere sul decreto di accorpamento delle due strutture.
“A nessuna delle nostre domande e perplessità – spiega Zafarana – è stata data una risposta. Esisterà un vero pronto soccorso, o sarà dedicato solo alle neuroscienze? E chi dovrà gestirlo? Come? Qualcuno ha forse dimenticato che il “salvataggio” dell’ospedale Piemonte aveva come obiettivo primario il mantenimento del pronto soccorso in centro città. Ecco perché ci sentiamo presi in giro. Come ormai ripetiamo da mesi, l’operazione non ha salvato in alcun modo il Piemonte né il suo patrimonio immobiliare, ma solo l’Irccs”.
“E ancora, – continua Zafarana – nessuno è riuscito a spiegarci in che modo si potrà procedere alle tanto sbandierate assunzioni a tempo indeterminato da parte della nuova struttura quando, sia la nuova pianta organica che i finanziamenti e il tetto di spesa, risultano essere di natura provvisoria, e chissà per quanto tempo ancora lo saranno. Avevamo già capito che si trattava nient’altro che del più classico dei ricatti occupazionali, volto a fare pressione per ottenere un obiettivo molto meno nobile, e i fatti ci stanno dando ragione. O magari era tutto previsto, per permettere all’Irccs di sfruttare la possibilità di assumere a chiamata diretta?”.
“In sostanza, – conclude Zafarana – abbiamo dovuto rendere un parere su un decreto totalmente vuoto che, su 9 articoli, rimanda per ben cinque volte a futuri regolamenti che verranno redatti nelle stanze dei bottoni, come sempre, inaccessibili ai messinesi. E siamo certi che questo porterà a spiacevolissime sorprese. Chi, per garantire un proprio privilegio, ha votato favorevolmente alla fusione a queste condizioni e chi nei mesi scorsi ha spinto in modo forsennato per questa soluzione, si dovrà assumere la responsabilità di aver distrutto la già precaria organizzazione ospedaliera messinese. Ci aspetta un futuro in cui la cittadinanza si troverà priva di servizi essenziali ed efficienti a tutela della propria salute; auspichiamo che i messinesi, in quel momento, siano in grado di individuare cause e responsabili della situazione”.