I deputati del Movimento annunciano battaglia. La Rocca: “La norma Dipasquale un enorme pasticcio”.
Si profila battaglia sul’articolo 8 della finanziaria (disposizione in materia di autonomie locali) che non a caso è stato accantonato in vista di una riscrittura. Il M5S in questo articolo vede numerose criticità e zone nebulose che tiene a chiarire. Intanto annuncia un ordine del giorno sui lavoratori non stabilizzati che mira a chiamare in causa il governo nazionale.
“Il cosiddetto ‘emendamento Capodicasa’ relativo al personale precario degli enti locali in dissesto finanziario, approvato nella legge di stabilità 2016 nazionale – affermano i deputati – ha in realtà creato un problema non indifferente ai Comuni già in difficoltà. Infatti, prevedendo la copertura ‘integrale’ degli oneri da parte della Regione, ha di fatto tolto la possibilità agli Enti Locali di contribuire a coprire la spesa con proprie risorse e la conferma ci è stata data dal dipartimento finanza locale del Ministero dell’Interno. Quindi, se la Regione non coprirà integralmente gli oneri, i Comuni saranno costretti a ridurre le ore al personale e, considerato che nei casi di Augusta e Bagheria non vi è personale in esubero, questo porterebbe un danno non solo al personale, ma anche al buon funzionamento degli uffici”.
Per porre rimedio a questa situazione il M5S ha presentato emendamenti e depositerà un ordine del giorno che impegna il governo ad interloquire con il Ministero competente al fine di chiarire l’interpretazione dell’articolo 1 della legge di stabilità 2016 e a permettere ai Comuni dissestati di contribuire con risorse proprie alla copertura dei costi per i precari.
Questione royalties
“L’emendamento di Dipasquale – affermano i parlamentari – è un pasticcio. Pur comprendendo il principio solidaristico nei confronti dei Comuni vicini al territorio in cui ricadono i pozzi, di fatto, nella foga del maldestro tentativo di recare un danno al Comune di Ragusa, il risultato sarà un danno per tutti.”
Per come è stato formulato e approvato, infatti, l’emendamento, porterà all’applicazione della norma, che prevede che il trenta per cento delle royalties spettanti ai Comuni in cui risiede il giacimento siano destinate anche a tutti i Comuni limitrofi, anche a quelli che per le royalties prendono pochi spiccioli.
“Abbiamo richiesto ed ottenuto dalla Regione – afferma la deputata Claudia La Rocca – la simulazione degli effetti economici della norma, così come approvata: di fatto, un Comune come Mazzarino, su circa 100mila euro di royalties, si ritroverà a ridistribuire poco più di 30mila euro ai comuni limitrofi”.
“E questo perché – spiega Claudia La Rocca – la suddetta norma dovrebbe applicarsi nei casi in cui ‘il valore ottenuto dalle produzioni inerenti la concessione di coltivazione è superiore a 15.000 migliaia di euro’; non si parla di royalties, ma di valore delle produzioni, cosa che di fatto rischia di far estendere la norma a tutti i Comuni coinvolti nelle concessioni”.
“Altro pasticcio – conclude la Rocca – riguarda i 5milioni di euro vincolati per la legge regionale che finanzia Ragusa Ibla. Infatti, dal punto di vista formale, per come è stato redatto il testo, risulta alquanto singolare che si possa finanziare una legge regionale da un capitolo di bilancio comunale”.