Salta il tetto per i dipendenti e i dirigenti degli enti sottoposti a controllo e vigilanza della Regione, delle società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione. E questo grazie al Pd e alla maggioranza (e probabilmente a qualcuno delle finta opposizione) che hanno soppresso l’ intero articolo 72, dopo che un emendamento del M5S (primo firmatario Giancarlo Cancelleri) era riuscito ad correggerlo pesantemente, dando una consistente sforbiciata agli emolumenti di questi soggetti con l’imposizione di un tetto massimo di 79 mila e 200 euro (quanto un deputato).
“Questo a dimostrazione – afferma Cancelleri – che questo governo a trazione Pd, tutto vuole fare, tranne che vera spending review. Il nostro emendamento di certo non affamava nessuno. Ora il Pd spieghi ai siciliani che sono alle prese con costanti e sempre crescenti sacrifici questo intervento di pronto soccorso a favore della conservazione dei privilegi”.
La bocciatura dell’articolo fa ora saltare completamente il tetto degli emolumenti che torna a 240 mila euro lordi annui
Bocciato possibile emendamento salva Spi
Poche ore prima un emendamento del M5S aveva bocciato l’articolo che voleva finanziare con 1,5 milioni una società totalmente o a maggioritaria partecipazione che si sarebbe dovuta occupare di attività inerenti alla valorizzazione del patrimonio immobiliare, praticamente un possibilissimo “Salva Spi”.
“La Regione Siciliana – dice Claudia La Rocca – è reduce dalle ben note disavventure con Spi, quali la svendita del patrimonio immobiliare e i contenziosi con il socio privato, una storia che ci auguriamo arrivi al termine con la messa in liquidazione della partecipata. Non accettiamo ambiguità su questo tema, il governo ha evaso per ben due volte la nostra domanda, con la quale chiedevamo a quale società “‘già costituita’ si riferissero. Troppe ombre, che probabilmente nascondevano il vano tentativo di far rientrare dalla finestra chi è uscito dal portone”.